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Abusi sui minori, convegno a Palermo a 25 anni dalla Convenzione

Prevenzione degli abusi, contrasto al reclutamento minorile da parte delle organizzazioni criminali e definizione di un modello sanitario integrato per la diagnosi precoce della violenza. Sono stati questi i principali temi affrontati nel corso del convegno “Lotta a tutte le forme di violenza contro i minori: definizione di un approccio integrato nella diagnosi precoce e prospettive normative”, che si è svolto a Palermo a Palazzo Chiaramonte Steri.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Palermo, dalla Regione Siciliana, dall’Arnas Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli, dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) e dall’Università degli Studi di Palermo, ha visto la partecipazione di esperti italiani e internazionali, oltre a rappresentanti delle istituzioni, della sanità e della giustizia. Un momento di confronto multidisciplinare fondamentale nella lotta contro la violenza sui minori.

Particolare attenzione è stata dedicata alla prevenzione del reclutamento minorile da parte della criminalità organizzata, fenomeno sempre più diffuso anche attraverso strumenti digitali. Sul tema è intervenuto il Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione, il dott. Antonio Balsamo, che ha evidenziato: “Il problema del reclutamento minorile è oggi più drammatico che mai. Le organizzazioni criminali, accanto alla loro tradizionale presenza sul territorio, stanno sviluppando una strategia digitale, dando origine a quella che viene ormai definita la ‘Google generation criminale’. Una distorsione profonda della realtà, rispetto alla quale è fondamentale un’azione congiunta tra giustizia ed educazione”.

Pur non potendo essere presente, anche l’on. Caterina Chinnici, europarlamentare e co-Presidente dell’Intergruppo sui Diritti dei Minori del Parlamento Europeo, ha fatto pervenire un intervento particolarmente significativo sul tema: “Il prossimo 15 novembre celebreremo il venticinquesimo anniversario della Convenzione di Palermo, firmata nella nostra città, simbolo della lotta alla mafia e della nascita di un moderno metodo di contrasto alle organizzazioni criminali, avviato da mio padre, Rocco Chinnici. In questo contesto, abbiamo scelto di riflettere su un tema tanto noto quanto drammaticamente attuale: il reclutamento dei minori da parte della criminalità organizzata. Un fenomeno radicato che, secondo Europol, coinvolge ormai i più giovani nel 70% dei mercati criminali, con modalità sempre più subdole, anche attraverso piattaforme online e social media. Il reclutamento minorile rappresenta una delle peggiori forme di violenza: quei ragazzi sono vittime, prima ancora che autori di reato. Per contrastarlo servono aggravanti specifiche per gli adulti che li coinvolgono, tecniche investigative specializzate, percorsi di recupero sociale. Ma soprattutto serve rimuovere alla radice le condizioni di disagio che alimentano questa deriva. Mio padre diceva: ‘Diamo ai giovani opportunità di studio, crescita e lavoro: basterà la loro intelligenza a renderli cittadini liberi e consapevoli’. Da qui dobbiamo ripartire”. 

Il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha ribadito la centralità delle azioni coordinate: “C’è necessità di agire sulle famiglie, sulle istituzioni, ma soprattutto di introdurre gruppi coordinati polispecialistici capaci di affrontare un tema tanto delicato quanto difficile. La nostra città, che ha dato il nome alla Convenzione ONU, ha il dovere di rinnovarne ogni giorno i principi, tutelando l’infanzia da ogni forma di abuso”.

Nel corso del Panel II, dedicato ai maltrattamenti come questione di salute pubblica, il dott. Domenico Cipolla, direttore sanitario dell’A.R.N.A.S. Ospedale Civico Di Cristina e del Pronto soccorso pediatrico dell'ospedale Di Cristina di Palermo, ha illustrato il modello multidisciplinare adottato presso il Pronto Soccorso Pediatrico: “Questo seminario è stato fondamentale per far dialogare tutti i professionisti coinvolti nella diagnosi precoce degli abusi sui minori. Interrompere il circuito vizioso degli ‘eventi avversi dell’infanzia’ è prioritario per evitare danni psicofisici permanenti. Il nostro PDTA coinvolge neuropsichiatri, medici legali, psicologi, magistratura minorile. È una rete virtuosa che funziona, e siamo ancora più motivati a proseguirla”.

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