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Gender gap in Unipa: le studentesse sono in numero maggiore, si laureano prima e con voti più alti

Le professoresse ordinarie sono cresciute di 3 punti negli ultimi 3 anni. Tra il personale Tab in aumento le donne con elevata professionalità

Si iscrivono di più all’università, si laureano prima e con voti più alti rispetto ai colleghi maschi. Le studentesse dell’Università degli Studi di Palermo rappresentano il 58% del totale delle immatricolazioni per l’anno accademico 2024-2025: 2 punti percentuali sopra il dato nazionale (56%). Indicatore che cresce ulteriormente se si considerano anche le iscrizioni agli anni successivi al primo: nel 2024 la componente femminile ha raggiunto il 59% della popolazione studentesca. Le donne sono anche le più numerose ad arrivare al traguardo della laurea: nel 2023 ad Unipa sono state il 63%, 6 punti percentuali in più rispetto al dato nazionale (57%). Sono anche più brave rispetto ai colleghi uomini: nel 2023 le studentesse Unipa che hanno conquistato la lode sono state il 69% rispetto al 31% dei maschi, sei punti percentuali in più rispetto all’ultimo dato nazionale fornito dal Mur (63%).

Se l’area Politecnica continua a rimanere una roccaforte maschile (le donne sono il 36%) e l’area delle Scienze umane e del patrimonio culturale si conferma a prevalenza femminile (76%) non mancano i segnali positivi di una sempre maggiore presenza delle donne nelle cosiddette “Scienze dure”. Le studentesse Unipa che frequentano l’area delle Scienze di base e applicate (che include Fisica e chimica; Matematica e informatica; Scienze agrarie, alimentari e forestali; Scienze della terra e del mare; Scienze e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche) sono il 56%; dato che sale al 63% per le universitarie iscritte nell’area di Medicina e Chirurgia (che comprende Biomedicina, neuroscienze e diagnostica avanzata; Medicina di precisione in area medica, chirurgica e critica; Promozione della salute, materno infantile, di medicina interna e specialistica di eccellenza “G. D’Alessandro”); e arriva al 66% nell’area delle Scienze giuridiche ed Economico-sociali (di cui fanno parte: Giurisprudenza; Scienze economiche, aziendali e statistiche).

Per quanto riguarda la ricerca, dal 2021 al 2024, l’importo finanziato dei progetti con Principal Investigator donna in Unipa, pur rimanendo ancora basso, è cresciuto di 3 punti percentuali passando dal 20% al 23%. Secondo i dati Unipa nel 2024, rispetto ai colleghi di sesso maschile, le donne sono più rappresentate tra i principal investigators dei progetti che fanno capo ai dipartimenti Promise (66,67%); Culture e società (60%); Distem (55,56%); Stebicef (53,85%) e Giurisprudenza (50%).

Nel periodo 2020-2024, i docenti e ricercatori che sono stati assunti dall’Università degli Studi di Palermo o sono transitati in una fascia o in un ruolo superiore hanno riguardato una maggioranza femminile nei dipartimenti di Scienze Psicologiche, pedagogiche, dell’esercizio fisico e della formazione (66,67%) e Scienze umanistiche (64,29%) ma anche in Biomedicina, Neuroscienze e diagnostica avanzata (55,07%); Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche (54,88%); Architettura (53,19%) e Giurisprudenza (51,79%).

Le professoresse ordinarie, quelle cioè che hanno raggiunto l’apice della carriera, sono cresciute a Unipa negli ultimi tre anni dal 29% del 2022 al 32% del 2024 e rappresentano, rispetto al dato nazionale, un’incidenza maggiore di quasi tre punti percentuali per l’anno 2024.

Nell’ambito del personale Tab (Tecnico, amministrativo e bibliotecario) le posizioni apicali dei dirigenti rimangono ancora ad appannaggio maschile anche se si registra una maggioranza femminile per la posizione economica “D” (55,20% nel 2023) e una tendenza in crescita per le Elevate Professionalità “EP” che dal 2022 al 2023 sono passate dal 38% al 40% (ultimi dati MUR).

“La strada da percorrere per colmare il gender gap tra uomini e donne – sottolinea il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri - è ancora in salita, ma stiamo cominciando a registrare importanti segnali positivi all’interno del nostro Ateneo. L’attenzione e l’impegno di questo Rettorato alle tematiche dell’inclusione, delle pari opportunità e delle politiche di genere sono stati prioritari sin dall’inizio dell’insediamento di questa Governance. Ho voluto fortemente che a questi argomenti fosse dedicato un prorettorato e non una semplice delega: una scelta innovativa nel panorama delle Università italiane. In questi ultimi tre anni siamo riusciti a moltiplicare azioni e iniziative significative. Abbiamo istituito Artemisia: il Centro di ateneo per gli studi e le politiche di genere; abbiamo avviato un Dottorato in Studi di Genere con diverse Università consorziate di cui Unipa è capofila; abbiamo istituito uno sportello contro le discriminazioni, le molestie e la violenza di genere nominando anche un Consigliere di fiducia e abbiamo potenziato l’asilo nido di Ateneo estendendolo ai bambini 3-6 anni, prima limitato alla fascia di età 0-3”.

Tra i progetti realizzati: “Nessuno resta indietro” volto ad erogare attività didattiche in realtà difficili della città e “Coding girls” per avvicinare le ragazze alle materie scientifiche. Ma non solo. “Da quattro anni, ogni anno – spiega la Prorettrice all’Inclusione, Pari opportunità e Politiche di Genere, Beatrice Pasciuta – organizziamo l’evento ‘Lezione Zero – 8 marzo’. L’ appuntamento è per lunedì 10 marzo alle ore 10 allo Steri, ma è prevista anche la diretta streaming. Il momento di approfondimento è rivolto a tutta la comunità universitaria e, quest’anno, ha come focus il riconoscimento del cosiddetto ‘lavoro di cura’. Esistono moltissimi studi che dimostrano come le donne abbiano un extra time lavorativo non riconosciuto che rappresenta un aspetto pesantissimo della loro vita quotidiana”.

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