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Il Giornale di Sicilia intitola la sala riunioni a Mario Francese

Scoperta la targa nella redazione di via Lincoln: commozione e memoria nel ricordo di un giornalista che non si è piegato al potere di Cosa Nostra

Un momento di forte emozione ha segnato la giornata di commemorazione dedicata a Mario Francese, il cronista di cronaca giudiziaria del Giornale di Sicilia assassinato dalla mafia nel 1979. Nella sede rinnovata di via Lincoln, la sala riunioni - che un tempo si trovava al primo piano - adesso è stata nuovamente intitolata a lui dopo la ristrutturazione con una cerimonia ufficiale.

«Un tributo doveroso a un collega che ha fatto la storia del nostro giornale e del giornalismo italiano» ha dichiarato il direttore del Giornale di Sicilia, Marco Romano. Il presidente e editore della Ses, Lino Morgante, ha sottolineato «l'importanza di mantenere viva la memoria di chi ha dato la vita per il diritto di informare».

Giulio Francese , figlio di Mario, ha parlato di «una doppia emozione: questo giornale era la vita di mio padre e oggi sento ancora più forte il legame con lui» mentre il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Roberto Gueli, ha ricordato il valore dell'insegnamento lasciato da Francese: «Sono contento - ha detto - perché alla manifestazione di oggi erano presenti tantissimi giovani».

Francese non era solo, aveva accanto colleghi che condividevano il suo impegno, tra loro Felice Cavallaro che con lui ha lavorato fianco a fianco: «Mario conosceva la mafia come pochi e raccontava la verità con nomi e cognomi, prima che lo facessero i pentiti».

Infine, il capocronista del Giornale di Sicilia, Riccardo Arena, ha chiuso con un pensiero su chi ha restituito dignità alla memoria del giornalista: «Dopo anni di silenzio, è servito il figlio Giuseppe per svegliare le coscienze e ottenere giustizia».

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