Mamma di una bambina di un anno e mezzo, Chiara Conigliaro si è spenta a Palermo dopo una malattia che l'aveva aggredita nei mesi scorsi. Numerosi i messaggi di cordoglio sui social. Era notaio da tre anni ed era diventata un punto di riferimento per tante donne che a lei si rivolgevano per avviare un'attività commerciale o una start-up.
Struggente la lettera del marito, Dario Carbonaro. «Chiara non si è mai arresa - ha raccontato il marito -. stato un percorso di grande sofferenza, dopo la diagnosi dell'anno scorso avevamo provato di tutto. A giugno era entrata in coma, ci avevano detto che non c'era più niente da fare. Ma dopo una settimana, con un intervento salvavita, le sue condizioni erano migliorate. In quella occasione, ogni giorno, decine di amici e parenti, arrivati anche dal resto d'Italia e dall'estero, erano andati a trovarla in ospedale. I medici ci hanno detto che non avevano mai visto nulla del genere. La verità è che Chiara si faceva voler bene da tutti. Desidero esprimere la mia più profonda gratitudine per la professionalità e l'amore dimostrato, all'equipe del Policlinico. Ringrazio i medici Rinaldi, Maugeri, Fazio, Banco, Di Miceli e il direttore sanitario Alberto Firenze, che ci hanno seguito con dedizione durante il nostro percorso».
Il ricordo di Laura Anello
Un ricordo molto bello è quello di Laura Anello, fondatrice de Le Vie dei Tesori. «Dovevo andare a stipulare un atto da un notaio per Le Vie dei Tesori, bussai alla porta dello studio e mi trovai davanti il sorriso incantevole di Chiara, che ci lavorò per tutta la mattina con acutezza e competenza rare, e alla fine mi disse che non voleva essere pagata perché era il suo contributo a un progetto che amava: “Mi sento parte della squadra”. Mi commosse, letteralmente, come penso si commuovano i soldati in trincea quando trovano un alleato inatteso. A nulla valse insistere per pagare. Parlammo, a lungo. Di quanto aveva combattuto per diventare notaio, lei che veniva da una famiglia umile e aveva avuto la fortuna di entrare nello studio di un anziano professionista che non aveva figli e che le aveva lasciato il testimone. Della casa che si apprestava a comprare. Di quanti amici da ogni parte d’Italia facesse venire a Palermo per il Festival Le Vie dei Tesori, “che mi rende orgogliosa della mia città”. E poi della sua bambina appena nata, al cui pensiero le si inumidivano gli occhi di felicità. Quando l’anno scorso ho saputo che Chiara si era ammalata gravemente, improvvisamente, a poco più di trent’anni, è stata una spada nel cuore, come spade sono state le notizie che mi arrivavano degli interventi e delle terapie, come spade erano le fotografie dei suoi sorrisi alla figlioletta in braccio, malgrado tutto, la testa avvolta sempre in un foulard. Quando oggi ho saputo che non ce l’hai fatta, Chiara, mi è calato il buio nel cuore. Chiara bella, Chiara combattente, ti immagino nel paradiso delle persone speciali. Grazie di essere stata al nostro fianco. A nome di tutto il popolo di Vie dei Tesori, non ti dimenticheremo mai. Ps. Il bando per cui serviva quell’atto lo abbiamo vinto. Sicuramente merito della tua polverina magica».
Caricamento commenti
Commenta la notizia