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Ceramisti non vedenti, a Palermo il progetto diventa una mostra a Palazzo Montalbo

Hanno scoperto capacità e passioni che non avevano mai neanche immaginato di avere. I ragazzi non vedenti che hanno partecipato al progetto Care, coordinato da Ierpof, in partenariato con Prism impresa sociale, hanno seguito laboratori di ceramica e realizzato manufatti, che sono in mostra adesso all’interno del Centro regionale Progettazione e Restauro a Palazzo Montalbo.

Il progetto europeo, della durata di tre anni, ancora in corso, ha permesso ai ragazzi palermitani di scoprire un mondo nuovo che non ha migliorato solo le loro capacità di manipolazione ma stimolato anche la creatività e la socializzazione. I laboratori sono stati organizzati nel laboratorio di Sonia Geraci che sottolinea l’esperienza vissuta dai ragazzi ma anche da chi, come lei, li ha seguiti.

«È stato uno scambio di energie – dice la ceramista -. Hanno cominciato a toccare l’argilla, hanno sperimentato la bellezza di sporcarsi e le mani sono diventate i loro occhi». A fine laboratorio, i ragazzi sono partiti per Cagliari hanno presentato le loro creazioni, insieme ai partecipanti al progetto degli altri Paesi europei (Polonia, Cipro, Irlanda, Grecia e Italia). Presenti alla conferenza stampa finale del progetto anche Alessandra De Caro, direttore del Centro regionale per la progettazione e il restauro, Maria Concetta Cusimano, responsabile del Centro di consulenza tiflodidattica territoriale della Federazione nazionale delle Istituzioni Pro ciechi e Alessandro Melillo, presidente di Prism.

«Si tratta di un progetto che apre nuovi orizzonti per i ragazzi non vedenti non solo a livello laboratoriale ma anche verso l’acquisizione di nuove professionalità», ha detto Tommaso Di Gesaro, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Palermo e dell’istituto dei ciechi Florio-Salamone. Ad illustrare gli step e i benefici del progetto è stata Laura La Scala, progettista europea Prism Impresa sociale. «I ragazzi hanno sviluppato maggiori capacità motorie e del tatto – ha detto - ma anche comunicative e relazionali».

Antonio Castiglia, per partecipare al progetto, era partito da Pollina. «Viaggiavo perché ci tenevo ad esserci – ha detto Antonio -. Ad ogni lezione andava sempre meglio. Prima non riuscivamo a tenere in mano l’argilla per mancanza di forza, poi abbiamo lavorato sulla presa e infine siamo riusciti a realizzare ciò che vedevamo nella mente». Il giovane Leonardo Graziano ha aggiunto: «Non pensavo mi sarebbe piaciuto così tanto. Non mi ero mai approcciato all’arte. L’ho scoperta e voglio perfezionarmi sempre di più».

Nel video Tommaso Di Gesaro, presidente istituto ciechi Palermo - Alessandra De Caro, direttore Centro regionale per la progettazione e restauro - Laura La Scala, progettista Prism

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