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Palermo, a La Maddalena un concerto di violino per i pazienti oncologici

Sulle note di Arioso di Bach, il primo violino dell’orchestra del Teatro Massimo di Palermo, Maurizio Giordano, ha suonato per i ricoverati all’Hospice

La musica come strumento di cura, di supporto emotivo e di equilibrio interiore che dona conforto nei momenti più difficili della vita. Sulle note di Arioso di Bach, il primo violino dell’orchestra del Teatro Massimo di Palermo, Maurizio Giordano, ha suonato per i pazienti ricoverati all’Hospice del dipartimento oncologico di III livello de La Maddalena, in occasione della Festa di San Martino protettore delle cure palliative.

Un momento di condivisione e di speranza che ha regalato sorrisi ai pazienti e ai loro caregiver, ma anche lacrime di commozione. Il concerto di violino è stato organizzato dall’associazione onlus Friends Against Pain and Suffering, che si occupa di assistenza e ricerca per i malati oncologici, nell’ambito del processo di Umanizzazione delle Cure, impegno costante de La Maddalena. «La musica può alleviare le sofferenze dei nostri pazienti – ha detto il responsabile dell’Unità operativa di terapia del dolore e cure palliative, e dell’Hospice Sebastiano Mercadante – e ci permette anche di aprire un dialogo con loro, abbattendo quelle barriere che molto spesso si creano in queste situazioni di vita così complicate e, spesso, drammatiche. L’obiettivo è di donare un momento di serenità e di benessere psicofisico ai nostri ospiti e ai loro caregiver, e da ex musicista posso affermare che sicuramente la musica può aiutarli. Continueremo il nostro impegno con altre forme d’arte e appuntamenti musicali – conclude Mercadante – a dicembre, infatti, ospiteremo un coro Gospel».

Il neo direttore sanitario de La Maddalena, Francesco Cascio: «Non è la prima volta che il Dipartimento Oncologico organizza iniziative di questo tipo per i nostri pazienti e per i loro caregiver. Il processo di umanizzazione delle cure, che mette al centro i bisogni del paziente e la persona nella sua totalità, è uno degli impegni principali che la Casa di Cura intende portare avanti anche in futuro per migliorare il percorso terapeutico e di vita dei pazienti».

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