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La mostra a Palazzo dei Normanni sul corallo rosso che rischia di sparire: ecco la ricerca che può salvarlo

Importanti gli eventi collaterali al congresso: è stato consegnato il premio Best Poster Award che è andato a Marina Chiappi, mentre al secondo posto si è classificato Raul Gonzalez Lopez. La CIESM è un'organizzazione indipendente che riunisce 23 Stati membri, centinaia di istituti marini e migliaia di ricercatori marini provenienti da tutte le coste del bacino del Mediterraneo e dei mari adiacenti, per impegnarsi in esplorazioni scientifiche marine.

Gli obiettivi della Commissione

La Commissione è stata creata da una Conferenza Internazionale tenutasi in Spagna, a Madrid, nel novembre 1919. Promuove la ricerca internazionale multilaterale sulle scienze marine attraverso l'uso internazionale delle stazioni di ricerca nazionali e lo scambio scientifico. Inizialmente l'organizzazione era limitata ai paesi che si affacciano sul Mediterraneo e sul Mar Nero, ma ora è aperta anche ad altri paesi impegnati nella ricerca marina nella vasta regione. Tra i protagonisti della crescita della Commissione va ricordata la figura di Frédéric Briand, già direttore generale, alla guida dell’organizzazione intergovernativa indipendente con una storia ricca e originale e risultati che intersecano le frontiere della ricerca marina. A conclusione della prima parte dei lavori congressuali è stato presentato infatti il documentario sulla sua vita accompagnato da diverse testimonianze di ricercatori e studiosi.

L'esposizione a Palazzo dei Normanni

Un altro evento di grande rilievo è stata la mostra sui coralli esposta alla Real Scuderia di Palazzo dei Normanni durante il congresso CIESM. Molto interessante dal punto di vista scientifico, con reperti di grande pregio realizzati da maestranze trapanesi, provenienti dalla Galleria regionale della Sicilia Palazzo Abatellis e dalla Sovrintendenza ai beni culturali di Palermo. La mostra ha evidenziato le ricerche del CSM (Centre Scientifique de Monaco), un punto di riferimento internazionale per lo studio dei coralli rossi che recentemente ha riprodotto artificialmente i coralli in cattività, aprendo quindi nuove prospettive per il ripopolamento di queste specie marine minacciate. Nel Principato di Monaco è stata condotta una coltivazione in situ del Coralilum rubrium, il corallo rosso del Mediterraneo. Le attuali misure di protezione marina mirano principalmente a ridurre i fattori di stress ambientale, ma questa protezione passiva non è sufficiente per consentire il recupero naturale degli habitat degradati. In questi casi, sono necessarie azioni di restauro attivo, ma devono essere basate sui migliori dati scientifici disponibili. Il corallo mediterraneo è incluso nella Lista Rossa dell’IUCN. Mentre i coralli tropicali crescono rapidamente, il Corallium rubrium no. Pertanto, le tecniche di trapianto di base non sono appropriate per questa specie dalla crescita estremamente lenta. L’unico modo efficace per ottenere più colonie è attraverso la riproduzione e la generazione. Questa ricerca è stata finanziata da Chanel, dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco e dall’azione solidale MAFWORLD nell’ambito di un progetto CSM-CNRS.

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