Un monitor digitale capace di trasformarsi, in pochi secondi, in una lavagna touch interattiva con condivisione di contenuti multimediali tramite QRcode. Tra le sue molteplici funzionalità anche la possibilità di convertire gli appunti scritti manualmente in caratteri digitali e di realizzare contenuti tridimensionali in alta risoluzione da poter condividere in tempo reale tramite una connessione wireless.
Sono queste alcune delle funzionalità che le tre nuove aule multimediali, inaugurate questa mattina all’Università degli Studi di Palermo all’interno del Dipartimento di Architettura (Darch) del campus di viale delle Scienze, offrono a studenti e docenti. Tre nuovi spazi, allestiti con tecnologie di ultima generazione, capaci di integrare gli ambienti fisici con quelli digitali per trasformare la didattica tradizionale in un’esperienza nella quale il trasferimento di conoscenza si muove in uno spazio aperto e potenzialmente illimitato.
Durante la lezione dimostrativa della professoressa Grazia Napoli, assieme agli studenti dell’insegnamento di Estimo ed economia dell’ambiente, del Corso di studio di Architettura e ai professori Manfredi Leone e Calogero Vinci, delegati alla gestione e manutenzione degli spazi del Darch, sono state illustrate alcune delle possibilità di utilizzo di questa tecnologia all’avanguardia che punta a supportare lo sviluppo di percorsi di apprendimento immersivi, coinvolgenti ed interattivi.
«Il nostro Ateneo – spiega il rettore dell’Università degli Studi, Massimo Midiri – persegue, con determinazione, l’obiettivo di migliorare la qualità dell’esperienza formativa dei nostri studenti. L’Ateneo punta con decisione all’innovazione dei processi di apprendimento e all’utilizzo di strumenti all’avanguardia e di ultima generazione, in grado di sfruttare le potenzialità che la tecnologia oggi offre, in particolare legate all’intelligenza artificiale e alla realtà virtuale, aumentata e immersiva. Le tre nuove aule, allestite presso il Dipartimento di Architettura, si inseriscono in un percorso che ha già visto la realizzazione di 13 aule multimediali, distribuite in tutto l’Ateneo, che si basano su realtà aumentata, didattica immersiva, spazi virtuali e didattica ibrida. Un investimento di circa 1,3 milioni di euro che vedrà, a breve, l’ammodernamento di ulteriori spazi in grado di intercettare e rispondere alle diverse esigenze dei nostri studenti anche nel campo dell’insegnamento personalizzato e dei bisogni educativi speciali».
«Le tre nuove aule multimediali appena inaugurate – sottolinea Francesco Lo Piccolo, direttore del Dipartimento di Architettura - si inseriscono nella strategia di sviluppo di forme di didattica innovativa dipartimentale e pongono l’Ateneo di Palermo in linea con gli Atenei italiani più virtuosi in tema di digitalizzazione quali il Politecnico di Milano e l’Università La Sapienza di Roma. La plurale articolazione multidisciplinare degli insegnamenti dei corsi di studio del Dipartimento di Architettura, che ha come denominatore comune il tema dello spazio fisico e delle sue trasformazioni, è una sfida avvincente per le nuove frontiere della didattica. Ogni aula ha le stesse caratteristiche ed è stata allestita con Monitor Digitali Interattivi da 86", con risoluzione UltraHD e altoparlanti incorporati che supportano i sistemi operativi integrati Android 11.0 e Windows. La comunicazione tra docenti e studenti è facilitata grazie alla condivisione wireless dello schermo bidirezionale e l’utilizzo dell’app CreateBoard».
«L’impego di nuove tecnologie nell’ambito della didattica – spiega Fabio Mazzola, prorettore alla Didattica e all’Internazionalizzazione – permette oggi di diffondere la conoscenza attraverso una comunicazione integrata che si basa sull’interazione e la condivisione dei flussi informativi. I professori sono sollecitati nel confrontarsi con nuove tecniche di insegnamento che superano la didattica tradizionale basata su lezioni frontali unidirezionali. Gli studenti sono chiamati ad una partecipazione diretta proattiva non solo sui contenuti ma anche sull’utilizzo di questi nuovi strumenti che possono essere impiegati in contesti non solamente didattici».
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