Non si finisce mai di studiare e la vita dà sempre l’opportunità di crescere e migliorarsi. È per questo che nel primo giorno di esami di licenza media, all’istituto comprensivo Giuliana Saladino al Cep di Palermo, seduti tra i banchi non ci sono solo i ragazzi che hanno frequentato regolarmente i tre anni di scuola media ma anche i genitori e i nonni di alcuni studenti che tra sacrifici e tante responsabilità non hanno avuto modo e tempo di completare gli studi e prendere quell’attestato. Lo fanno adesso, in età adulta, e l’esame di oggi diventa il riscatto di una vita.
«È un modo per connettere la scuola con il territorio – spiega Giusto Catania, dirigente scolastico della Giuliana Saladino -. La scuola deve svolgere una funzione pedagogica costante, non solo rispetto ai ragazzi ma rispetto al quartiere. Il fatto che oggi vi siano 29 persone adulte che prendono il diploma di terza media è il segno di un’attenzione particolare della scuola proprio al territorio. Ci sono ragazzi e ragazze che abbiamo conosciuto, che sono andati in dispersione e abbiamo recuperato e oggi cominceranno la prova per prendere la licenza media. Ci sono anche persone grandi, che sono genitori e nonni dei nostri alunni. Questa è la sintesi che l’istituto Saladino svolge quotidianamente. È un progetto che facciamo da due anni, insieme all’associazione San Giovanni Apostolo, che ha preparato e aiutato gli studenti, le studentesse e sopratutto le persone adulte che si sono candidate all’esame. L’anno scorso si sono presentate 24 persone, quest’anno di più. È una grande vittoria che si fa carico però di una grande sconfitta perché queste persone hanno perso l’adolescenza, hanno perso la possibilità, in età consona, di ottenere la licenza media e oggi, come prova di riscatto,, si presentano qui a sostenere l’esame in età adulta».
Davanti alle storie difficili di quelle mamme e quelle nonne, si emoziona anche il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro. «È intelligente da parte dei figli e dei nipoti che frequentano questo istituto, arrivati alla fine di questo percorso, coinvolgere anche i propri genitori e nonni che non hanno avuto la possibilità di concludere il percorso di studi. È una scuola che sta al centro di un territorio difficile ma che dà la possibilità di avere un’opportunità di riscatto».
Tra i banchi, emozionata come non lo era da tanto tempo, c’è Fina Coglitore, 53 anni, mamma di 4 figlie. Sua sorella, anche lei adulta e sua nipote, faranno la prova con lei. «Praticamente tutta la mia famiglia oggi è qui a scuola – dice la donna -. È un’esperienza che non dimenticherò mai nella vita”. Angela Coglitore ha in mano una penna, una matita e una calcolatrice, appena acquistata in cartoleria. Le serviranno per sostenere il suo esame. E’ una nonna di 54 anni. Sua nipote di 15 anni, che aspetta già un bambino, è accanto a lei e si sostengono a vicenda. Non ha avuto una vita facile, così come i suoi 5 figli e i suoi 12 nipoti. Ha lavorato come badante con le persone anziane per tanti anni .
«Magari, alla mia età, la licenza media non potrà aiutarmi con il lavoro ma è una soddisfazione personale». Angela è stata preparata dai volontari dell’associazione San Giovanni Apostolo che opera all’interno della parrocchia, insieme a Padre Garau con lezioni due volte a settimana. «Mi sono sposata giovanissima – racconta la donna - e mi sono dedicata interamente alla famiglia. Ai miei tempi si faceva così. Ho cresciuto 5 figli e 12 nipoti e ora sto per diventare bisnonna. Ho fatto tanto per loro, oggi faccio qualcosa per me che mi fa sentire orgogliosa e mi fa piangere di felicità».
Nel video Giusto Catania, dirigente scolastico Giuliana Saladino - Giuseppe Pierro, direttore Usr- Fina Coglitore, genitore studente - Angela Coglitore, nonna studente
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