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Dopo 21 anni è la Sicilia la regione scelta per offrire il suo olio per la lampada votiva di San Francesco, ad Assisi: «Un'occasione per ricordare Biagio Conte»

L'evento è stato presentato a Palazzo d'Orleans dal presidente Schifani, alla presenza del sindaco della città umbra, Stefania Proietti

Dopo 21 anni la Sicilia è la regione scelta per offrire l’olio che alimenta la lampada votiva che arde giorno e notte ad Assisi sulla tomba di San Francesco patrono di Italia. La celebrazione, che si svolge ogni anno il 4 ottobre, è stata presentata questa mattina a Palazzo d'Orleans, dove erano presenti il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, fra Massimo Travascio, custode della Basilica di Santa Maria degli Angeli, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e monsignor Antonino Raspanti, presidente della Cesi.

Coinvolgerà l’intera popolazione siciliana con le sue istituzioni civili e religiose: sarà proprio Lagalla ad accendere la lampada, in rappresentanza di tutti i sindaci di Italia. Le chiese dell’Isola doneranno circa mille litri di olio mentre la Presidenza della Regione ha messo a disposizione 20 mila euro per il restauro di due opere all’interno della Basilica, il dipinto a olio su tela raffigurante L’apparizione di San Giuseppe a San Bonaventura, e La Madonna sui luoghi della Passione. La scelta che ricade sull’Isola si intreccia con il quarto centenario di Santa Rosalia: per il primo cittadino si tratta di un «meraviglioso intreccio del destino», e con il presidente della Regione Renato Schifani ricorda anche l’eredità lasciata da Biagio Conte: «Ha chiesto la massima attenzione ai poveri - hanno ricordato l’ex presidente del Senato e il sindaco del capoluogo - ed è lo spirito che ci guiderà in questa meravigliosa celebrazione. Quando andai a trovare fratel Biagio, negli ultimi giorni della sua vita, gli promisi che mi sarei occupato dei poveri e degli ultimi della Sicilia, è quello che cerco di fare con il programma del mio governo».

Schifani ha poi proseguito: «Questi sentimenti noi cerchiamo di interpretarli nella nostra azione di governo - ha sottolineato - chi non ce la fa potrà trovare attenzione e sostegno nel governo. Il senso della nostra partecipazione è questo, alle parole dobbiamo far seguire i fatti». Valori ribaditi dalle parole del sindaco Proietti, che da otto anni assiste «alla testimonianza dei profondi messaggi francescani - ha detto - come la pace e il dialogo, che sono universali e particolarmente sentiti in questo momento storico». «Celebrazioni dal valore squisitamente religioso e spirituale - racconta Monsignor Antonino Raspanti, presidente della Cesi - essendo San Francesco una figura di straordinaria grandezza e santità, persona che ci rimanda più distanti altri alla figura di Gesù Cristo».

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