Un altro importante risultato per il Parco delle Madonie: cinque specie vegetali rarissime presenti nell'area Parco che rischiavano l'estinzione, verranno protette. Emblematico il caso di una delle cinque specie individuate nel progetto, l'ultimo esemplare noto al mondo di Cavolaccio verde dei Nebrodi (Adenostyles alpina subs nebrodensis), individuato nell'area di Petralia Sottana, e sopravvissuto perché abbarbicato su uno sperone roccioso non raggiungibile da cinghiali e daini. L' incontrollato proliferare degli ungulati ha devastato la biodiversità del Parco. Saranno protette anche due Ginestre (Genista demarcoi e Genista madoniensis Raimondo), una pianta di Sorbo (Sorbus aucuparia subs praemorsa) mentre per il rarissimo Abies Nebrodensis, di cui sopravvivono appena 30 esemplari nel vallone Madonna degli Angeli sul versante polizzano dell’Anfiteatro della Quacella, oggetto anche di altri progetti di conservazione in corso, si tenterà di impiantare esemplari provenienti dal vivaio di Polizzi Generosa in altri siti. Tesori naturali che vanno accuratamente custoditi nel giardino spontaneo della bellezza madonita. Per la conservazione delle specie, verranno prelevati piccolissimi frammenti di foglie ai fini dell’ottenimento dei tessuti necessari all’avvio della micropropagazione in vitro per l’ottenimento di piantine da mettere a dimora in ambiente protetto da reimpiantare in situ, operando un salvataggio in extremis. Il team operativo si è dato appuntamento a Palazzo Pucci di Petralia Sottana, è già pronto per attuare il progetto speciale di tutela finanziato dal Cnr, nell'ambito del progetto NextgenerationEu dell'Unione Europea, presentato e coordinato dall'Ente Parco delle Madonie, mira a tutelare specie vegetali presenti, al momento, unicamente nel territorio delle Madonie. Presenti al tavolo tecnico ad affiancare il commissario dell Parco Salvatore Caltagirone, il dirigente della Uo3 Peppuccio Bonomo, l'associazione «Planta» retta dal professore Francesco Maria Raimondo, della sezione Botanica del Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche dell’Università di Palermo, il professore Franco Palla, dell'Istituto superiore «Manzoni» di Mistretta rappresentato dal dirigente scolastico, la professoressa Maria Grazia Antinoro, assistita dai docenti delle discipline coinvolte. Il programma, prevede anche il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche delle Madonie e dei Nebrodi per finalità di divulgazione didattico-scientifica, mira a tutelare specie vegetali presenti, al momento, unicamente nel territorio delle Madonie. «L'elevato profilo scientifico della squadra partecipante al progetto - ha dichiarato il commissario Caltagirone - costituisce la garanzia di riuscita del progetto. La biodiversità delle Madonie, è a rischio. Puntiamo a salvare cinque specie vegetali rarissime, la cui messa in sicurezza, costituisce elemento fondamentale per innovative ricerche sul campo. Le attività di ricerca, gli studi condivisi, non solo con la comunità scientifica nazionale ed internazionale, ma anche con cittadini dei territori coinvolti e con gli studenti locali, sono finalizzati a fare diventare gli stessi, come custodi della natura, “guardiani della biodiversità”». «Con questo progetto il Parco - sostiene Francesco Raimondo - torna ad investire su azioni che mettono al primo posto la conservazione del proprio patrimonio naturale minacciato, funzione alla base dell’istituzione dello stesso ente».