Nella Giornata nazionale del braille all’istituto comprensivo Antonio Ugo di Palermo, l’Unione Italiana ciechi e ipovedenti della sezione territoriale ha organizzato un incontro per gli studenti delle classi medie. I ragazzi si sono confrontati con docenti esperti del braille e giovani che con le loro testimonianze di vita hanno spiegato l’importanza dello studio e degli strumenti che rendono la cultura accessibile a tutti. Il braille, infatti, non è solo un codice di scrittura e lettura per le persone non vedenti che utilizza i sei puntini in rilievo per rappresentare alfabeti, numeri e simboli ma il superamento di limiti e barriere.
«E’ una giornata dedicata all’inclusione – spiega il dirigente scolastico Riccardo Ganazzoli – e la presenza dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti oggi qui con i miei studenti è motivo di vanto». Il presidente dell’Uici Palermo, Tommaso Di Gesaro, sottolinea che ogni anno viene scelta una scuola diversa per la campagna di sensibilizzazione. «Oggi siamo qui e celebriamo questa giornata – dice Di Gesaro – insieme ai ragazzi. Parliamo del braille al quale va tutta la nostra riconoscenza ma riusciamo a creare anche momenti di socializzazione e di inclusione senza differenze tra i ragazzi normodotati e diversamente abili». Agli studenti ha parlato Giovanna Virga, psicologa dell’istituto dei ciechi Florio-Salamone e l’insegnante Franca Secci. «Spieghiamo ai ragazzi che il braille ha concesso a noi non vedenti di entrare nel mondo della cultura – dicono Virga e Secci -. Sebbene oggi esistano gli smartphone, i tablet, il computer, il braille continua ad essere uno strumento fondamentale e attuale e deve essere sempre il primo».
In collegamento Caterina Spezzano del ministero della Pubblica Istruzione. La tiflologa Maria Concetta Cusimano ha mostrato agli studenti i libri e tutti gli strumenti utilizzabili dalle persone non vedenti e i ragazzi hanno potuto toccarli con mano e provarli. La curiosità degli studenti ha sortito un interessante dibattito al quale hanno fatto seguito le testimonianze di giovani non vedenti, come il musicista e compositore Antonino Martorana, le studentesse universitarie Silvia e Marta Palermo, il neo papà Carmelo Catanese e l’alunno ipovedente dell’Antonio Ugo, Emanuele Somma, accompagnato dall’insegnante Valentina Guarneri e dalla sua classe che gli ha dedicato pensieri e lettere di affetto e grande amicizia. Pippo Scaccia, autore del libro Intenti, ha letto la testimonianza di un bambino scritta in braille. La giornata si è conclusa con un momento musicale a cura dei giovani musicisti non vedenti e degli studenti dell’Antonio Ugo (la band Queen Zeta).
Nel video Riccardo Ganazzoli, dirigente scolastico Antonio Ugo – Tommaso Di Gesaro, presidente Uici Palermo – Giovanna Virga, psicologa – Franca Secci, insegnante Braille
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