Il dramma delle foibe e le storie di accoglienza degli esuli istriani fiumani e dalmati in Sicilia: a Villa Whitaker, sede della prefettura di Palermo, questa mattina (9 febbraio) le scuole si sono riunite per il 20esimo anniversario del Giorno del ricordo, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe.
Gli studenti, provenienti dal liceo classico Meli, dal liceo musicale Regina Margherita, dall’istituto comprensivo Manzoni-Impastato e dalla scuola media Antonio Gramsci, si sono esibiti in piece teatrali ed elaborati, riportando il ricordo e il dolore vissuto dagli esuli sotto gli occhi dello storico Fabio Lo Bono, che ha invece ricordato una pagina positiva scritta nella cittadina di Termini Imerese: «Arrivarono circa mille esuli - racconta lo storico e delegato per la Sicilia della Società studi fiumani Archivio museo Fiume - accolti nel campo profughi La Masa. L’integrazione è stata di buon livello: hanno fatto sport, partecipato alla vita sociale di Termini Imerese, preso parte ai grandi eventi come il carnevale e fondato una squadra di pallacanestro femminile che negli anni ’50 è diventata la più forte dell’intera regione».
Tra le esibizioni dei ragazzi, il coro del Giovanni Meli si è esibito nei brani Mad World e Supereroi: «Li abbiamo scelti - spiegano Rebecca e Sofia, due studentesse - perché indicano ciò che sta accadendo proprio adesso. La prima canzone racconta di un mondo folle, dove accadono cose fuori dal normale, proprio come oggi. La seconda perché non tutti i supereroi indossano un mantello e ognuno nel proprio piccolo può fare qualcosa». Per il prefetto Massimo Mariani, «è una giornata importantissima, ricordiamo una tragedia che arriva all’indomani della seconda guerra mondiale. Sembrava tutto passato, invece nuovi confini, odio ideologico, nazionale, tutto torna. Bisogna che sia un monito sopratutto per le nuove generazioni».
In video Fabio Lo Bono, delegato per la Sicilia della Società studi Fiumani archivio museo Fiume; Rebecca Giacoletti e Sofia Meola del liceo Meli, il prefetto Massimo Mariani
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