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Il furto dei doni ai bambini del Civico: la Samot acquisterà i tablet che mancano

Una parte della refurtiva è stata recuperata dalla polizia. Il direttore della Oncoematologia pediatrica ringrazia gli agenti del commissariato Porta Nuova

La Samot donerà nuovi tablet al reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Civico Di Cristina di Palermo. Due dei dieci tablet donati, rubati nei giorni scorsi, sono stati recuperati dagli agenti del commissariato Porta Nuova. La Samot, leader nelle cure palliative in Sicilia, ha deciso di reintegrare la donazione effettuata al reparto di Oncoematologia pediatrica nelle precedenti settimane. Verranno donati nuovi tablet per consentire ai piccoli pazienti di trascorrere qualche ora più serena durante il ricovero. «Ci uniamo allo sdegno per il gesto ignobile manifestato dal presidente della Regione Schifani - commenta Giorgio Trizzino, fondatore dell’associazione - e sarà nostra cura provvedere subito a questa nuova donazione». Nuovi giocattoli, dopo il furto, erano stati donati ai bambini del reparto dal presidente della IV commissione del Comune, Salvatore Imperiale, assieme al consigliere di circoscrizione Maurizio Davì (nella foto).

Ieri mattina, 9 gennaio, una parte dei regali rubati è stata restituita al direttore dell’unità operativa, Paolo D’Angelo, grazie al lavoro degli investigatori. Sono stati rinvenuti due dei dieci tablet, il monitor holter pressorio portatile e due delle tre bilance donate al reparto, più alcuni regali che il primario della struttura aveva conservato nella sua stanza tra cui alcune bottiglie di vino.
D’Angelo trattiene a fatica l’emozione: «Voglio esprimere un sincero ringraziamento agli agenti del commissariato Porta Nuova per l’impegno e per la velocità con cui hanno condotto l’indagine», afferma. «Spero - aggiunge - possa essere trovata anche l’altra parte della refurtiva. So che gli agenti stanno continuando ad indagare quindi tutto può essere ancora possibile».

Soddisfazione anche da parte di Aurelio Guerriero, segretario del sindacato Nursind: «Un ritrovamento che ci rende felici. Continuiamo a chiedere maggiore sicurezza nei luoghi di cura». Che, in queste settimane, non hanno pace. Obiettivo privilegiato di ladri e vandali. Secondo gli investigatori questi piccoli furti servirebbero ad alimentare anche il mercato della droga. Ci si accontenta anche di pochi euro per poter comprare le dosi di sostanze stupefacenti da consumare».

 

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