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Palermo, la messa di Lorefice per le autorità cittadine: «Dobbiamo rinnovare il volto spirituale della città»

Il monito dell'arcivescovo all'ex Noviziato dei Crociferi alla Kalsa. Lagalla: «Non si parla di emergenza, è una condizione di oggettivo disagio che oggi attraversa tutto il nostro Paese»

Richiamo al senso di responsabilità e al dovere nel percorso «della costruzione della città umana». L'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice lancia il suo monito alle istituzioni della città: cariche militari, civili e religiose si sono ritrovate insieme nella chiesa di San Mattia, ex Noviziato dei Crociferi alla Kalsa per la messa del nuovo anno celebrata da Lorefice, che non si è tirato indietro, ricordando responsabilità e richiamando alla cura della città.

«Occorre mirare alle coscienze e al loro peso interiore se vogliamo che esprimano un peso culturale e finalmente sociale e politico». Ha detto Lorefice prendendo in prestito le parole di Giuseppe Dossetti. «L’anno giubilare della Santuzza - ha poi continuato - non deve essere solo una mera commemorazione o un complesso di eventi civili e religiosi: è una grande opportunità di crescita per la nostra comunità, di rinnovamento spirituale e umano per la nostra città. Dobbiamo rinnovare il volto spirituale di questa città, così potremo intercettare il futuro già contenuto in essa».

Per il sindaco Roberto Lagalla, però, «non è corretto parlare di emergenza, è una condizione di oggettivo disagio che oggi attraversa tutte le città del nostro Paese, cosa che non ci consola per nulla e che richiama ovviamente ad un controllo più serrato sul territorio e ad una azione educativa diffusa. Sotto il profilo del controllo del territorio - ha poi aggiunto il primo cittadino - rappresenteremo nuovamente a Roma la nostra richiesta».

 

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