Giovedì 7 dicembre un gruppo di pellegrini cattolici giapponesi sarà a Palermo per ricordare don Giovanni Battista Sidoti, il missionario nato proprio a Palermo nel 1667 e morto a Tokyo nel 1714, per avere battezzato i due servi che le autorità giapponesi gli avevano posto accanto, negli anni della sua prigionia. Il capoluogo siciliano è una delle tappe del pellegrinaggio organizzato in occasione dei quattrocento anni del grande martirio di Edo del 4 dicembre 1623, durante il quale venne ucciso il gesuita nato a Enna nel 1567, il beato Girolamo De Angelis.
I pellegrini hanno infatti già visitato nei giorni scorsi Enna, Santo Stefano di Quisquina per San Giordano da Santo Stefano (al secolo Giacinto Giordano Anzalone), Chiusa Sclafani per padre Giuseppe Chiara. A Palermo, il gruppo di pellegrini del Sol Levante, si recheranno nei luoghi in cui visse i suoi primi vent'anni Giovanni Battista Sidoti: il Seminarium Clericorum, ovvero l'odierna facoltà Teologica di Sicilia, che lo vide convittore; il Collegio Massimo dei Gesuiti, odierna Biblioteca Centrale della Regione Siciliana in cui il 30 novembre 2019 l’amministrazione comunale ha collocato una lapide bilingue. Qui si laureò in Sacra Teologia.
Altra tappa sarà la cattedrale, che lo vide vivandiere. Alle 11, nella cappella del Santissimo Sacramento, l’arcivescovo di Corrado Lorefice presiederà l’Eucaristia, a cui parteciperanno gli alunni del seminario arcivescovile. Sarà concelebrata da padre Renzo De Luca, gesuita argentino, fino a pochi mesi fa provinciale dei Gesuiti del Giappone ed ora direttore del museo dei 26 Martiri di Nagasaki. Con lui don Mario Torcivia, postulatore della Causa di Beatificazione ovvero di Dichiarazione di martirio dei Servi di Dio don Giovanni Battista Sidoti, Chōsuke e Haru, iniziata nel marzo 2019 e attualmente in fase romana.
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