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Cortei, concerti, sfilate e talk: così la Sicilia dice no alla violenza contro le donne

Eventi e iniziative in tutta l'Isola. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella: «Perseguire una via in cui le donne conquistano l'eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere, libere di essere libere»

La Sicilia si mobilita e ribadisce con forza il suo no in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Con l'evento «La Sicilia per le donne», promosso dalla Fondazione Tommaso Dragotto, con il patrocinio dell’Ars e la partecipazione della Fondazione Federico II, in collaborazione con la Fondazione Marisa Bellisario, prende vita una vera e propria staffetta tra Palermo e Catania. L’evento sarà in due tappe: di mattina, dalle 9.30 alle 12.30, a Catania, nella Sala delle Scuderie del Castello Ursino; di pomeriggio, dalle 16.00 alle 19.30, a Palermo, nella Sala Mattarella di Palazzo Reale. Interverranno il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno; la presidente della Fondazione Marisa Bellisario Lella Golfo; Tommaso Dragotto, presidente della Fondazione omonima (in remoto); il vice capogruppo vicario alla Camera dei Deputati Manlio Messina; il deputato parlamentare Francesco Ciancitto; il sindaco di Catania Enrico Trantino; l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Catania, l’avvocato Viviana Lombardo; la procuratrice aggiunta Agata Santonocito, vicaria della Procura di Catania; Giovanni Magni, presidente VII Commissione del Comune di Catania – Pubblica Istruzione, Cultura, Sport, Turismo e Politiche Giovanili; Mariella Gennarino, presidente emerito del Comitato ‘Festività Agathine’. Poi, prima del talk, ci sarà la lettura della sentenza sull’omicidio della giovane donna e mamma Giordana Distefano, con la collaborazione di Federica Di Chiara, comunicatrice e speaker radiofonica. Successivamente, alle 18.30, a Sala d’Ercole, ci sarà il concerto dell’orchestra giovanile della Fondazione del Teatro Massimo con il coro di voci femminili; alle 19 una sfilata di donne multietniche al loggiato Piano Parlamentare. Infine, alle 19.30, al Corridoio Mattarella una cena di gala a buffet organizzata dall’azienda Fiasconaro e dall’associazione Ted.

A Palermo un corteo partirà dai Quattro Canti per arrivare a piazza Verdi: lì un coro di 80 donne canterà in dialetto siciliano la «Ninna nanna di tutte le matri». Alle 17 partirà il corteo organizzato dalla Cgil Palermo.

Confesercenti Sicilia e Assofioristi Confesercenti hanno inoltre due installazioni in altrettanti luoghi simbolo di Palermo: l’aeroporto Falcone Borsellino e la scalinata del Teatro Massimo. All’aeroporto, i passeggeri e il personale di volo in arrivo, fin dal mattino e per tutta la giornata, riceveranno in dono una gerbera rossa, il fiore simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Nell’area arrivi sarà inoltre realizzata un’installazione di fiori e scarpe rosse, mentre sul ledwall della hall arrivi scorrerà la campagna social di sensibilizzazione realizzata da Confesercenti e sposata anche da Gesap, la società di gestione dello scalo palermitano. Pochi frame per invitare ad unirsi nella battaglia a sostegno delle donne: «No alla violenza sulle donne. L’amore non uccide. Noi facciamo quadrato», recita la clip. Al Teatro Massimo l’invito di Confesercenti a fare quadrato contro la violenza sulle donne sarà ribadito oltre che con un’installazione di fiori e scarpette rosse, attraverso alcune performance artistiche con l’attrice Sandra Zerilli che leggerà un monologo di Paola Cortellesi e con le allieve del Centro Danza Nancy di Nancy Cannilla che eseguiranno la coreografia di danza contemporanea “Femminicidio” di Cinzia Ammavuta già realizzata a luglio al Teatro di Verdura per i 50 anni della scuola. Porteranno inoltre un saluto e una testimonianza diverse donne palermitane in rappresentanza di Istituzioni, Forze dell’ordine e mondo associativo.

A Catania, inoltre, la scritta «Non rimanere in silenzio» e un carabiniere che con una forbice taglia il bavaglio messo sulla bocca di una ragazza, è la foto scelta dall’Arma per la campagna di comunicazione e sensibilizzazione «Non rimanere in silenzio». A realizzarla sono stati gli studenti dell’istituto tecnico superiore Giovan Battista Vaccarini. «La Giornata - spiegano dall’Arma dei carabinieri - è soprattutto l’occasione per riflettere e per ricordare che questo triste fenomeno si combatte anzitutto formando uomini e donne rispettosi della legalità, una sfida che comincia da lontano, tra i banchi di scuola, quando si forma la cultura ma soprattutto la coscienza dei cittadini del futuro».

Anche Cefalù dice no alla violenza. In programma c’è l’inaugurazione ufficiale del murale “Ti rissi no”, realizzato dall’artista Igor Scalisi Palminteri, oltre alla presentazione di un libro e un dibattito per focalizzare l’attenzione sul tema. Alle 11, Via Pietragrossa n. 65, inaugurazione "TI RISSI NO", murale realizzato da Igor Scalisi Palminteri sul tema del femminicidio, alla presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni e delle scuole. Alle 17.30, al teatro comunale Cicero, presentazione del libro "Damiana" di Vincenzo Muscarella, Edizioni Arianna. Interverranno l’autore, il giornalista Camillo Scaduto, l’editrice Arianna Attinasi e l’autore di testi musicali, Francesco Giunta. L’incontro è moderato dal presidente del Consiglio di biblioteca, Santa Franco.

Il Comune di Messina illuminerà la facciata del propria sede, palazzo Zanca, di colore rosso. Il rosso è il colore universalmente riconosciuto quale simbolo della violenza di genere e per questa ragione sarà il filo conduttore delle diverse iniziative che si svolgeranno a Messina per sensibilizzare la cittadinanza e coinvolgere giovani e adulti in una riflessione collettiva su questo tragico fenomeno. A dare il via alle iniziative sarà una corsa podistica a carattere ludico motorio, organizzata dalla Prefettura e dalla Città di Messina, con partenza alle ore 10 dalla sede del palazzo di Governo.

L’Asp di Messina, lunedì 27 novembre, nell’aula del presidio ospedaliero di Patti, realizza un incontro che coinvolge la comunità professionale in veste di relatori e di partecipanti, per presentare l’impegno dell’Azienda, attraverso il sistema dei suoi servizi territoriali e ospedalieri sul tema nella prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza di genere. In ambito territoriale, i consultori familiari sono i servizi sentinella ai quali le donne si rivolgono per una prima accoglienza e ascolto e che hanno un ruolo elettivo nei programmi scolastici di educazione all’affettività: i team multiprofessionali, infatti, promuovono all’interno delle classi percorsi di riflessione e sensibilizzazione sui temi dell’educazione alla relazione e alla parità di genere. Il più recente progetto aziendale “Ascolta il tuo corpo e seguimi”, finanziato dalla regione Sicilia ha permesso di intensificare gli interventi nelle Scuole e di implementare gli spazi consultoriali dedicati alle nuove generazioni. Tutto questo accompagnato da una significativa campagna di comunicazione sociale che ha fatto ricorso ad un linguaggio più smart e friendly. L’Asp è poi impegnata nella presa in carico del problema con i Pronto Soccorso dei suoi Presidi Ospedalieri, distribuiti in tutta la provincia, dotati di procedure dedicate, come il Codice Rosa e con i servizi specialistici rivolti al sostegno psicologico, all’elaborazione del trauma e alla presa in carico della violenza assistita e, dunque, dei più piccoli.

A Giarre l'assessorato alle Pari opportunità e Pubblica Istruzione, su suggerimento del Sindaco Leonardo Cantarella, ha organizzato una serie di iniziative per celebrare l’importante evento oggi più che mai al centro dell’attenzione nazionale. A villa Margherita, davanti alla panchina rossa monumento dedicato alle donne vittime di violenza,  è previsto un ulteriore momento di riflessione e preghiera con la partecipazione delle associazioni del territorio, delle autorità cittadine civili, religiose e delegazioni di studenti.

A Scicli, nel Ragusano, Confeserfidi ha organizzato nella sua sede un incontro di sensibilizzazione sul tema della violenza delle donne. L’ evento è stato realizzato in collaborazione con la “Casa delle Donne” di Scicli e ha visto la partecipazione attiva di una rappresentanza della tenenza dei carabinieri di Scicli, coinvolgendo tutte le risorse del confidi. Carmela Asta, portavoce di Confeserfidi, in una breve introduzione, ha relazionato in merito all’adesione di Confeserfidi al protocollo d’intesa, sottoscritto dall’Abi, l’associazione bancaria italiana e dal ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. Protocollo che mira alla prevenzione e al contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica.

Mattarella: «Fenomeno che tradisce il patto su cui si fonda la nostra stessa idea di comunità»

«Il numero di donne vittime di aggressioni e sopraffazioni è denuncia stessa dell’esistenza di un fenomeno non legato soltanto a situazioni anomale. Ad esso non possiamo limitarci a contrapporre indignazioni a intermittenza. Siamo lontani dal radicamento di quel profondo cambiamento culturale che la nostra Carta costituzionale indica». «Non soccorrono improvvisate analisi di psicologia sociale a giustificare la persistenza di una piaga che non si riesce a guarire nonostante gli sforzi - continua il Capo dello Stato -. Abbiamo bisogno del lavoro delle Istituzioni, delle associazioni, del mondo produttivo, della scuola, della cultura, del contributo di ciascuno, per sradicare un fenomeno che tradisce il patto su cui si fonda la nostra stessa idea di comunità». Bisogna trovare, come indica la Costituzione, un percorso, «una via in cui le donne conquistano l'eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere, libere di essere libere». «Drammatici fatti di cronaca scuotono le coscienze del Paese. Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio. La pena e il dolore insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti. Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c'è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini».

Schifani: «Ognuno deve fare la propria parte»

«I nuovi recenti casi di efferata violenza contro le donne devono farci riflettere su quanto ancora ci sia da fare per la costruzione della cultura del rispetto di genere. Un lavoro che deve vedere insieme istituzioni, politica, scuola e famiglia, uniti per un obiettivo comune». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione della ricorrenza annuale della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. «Ognuno - ha proseguito Schifani - deve fare la sua parte e la Regione Siciliana metterà in campo tutto ciò che è nelle sue possibilità per essere al fianco delle donne vittime di violenza, ma soprattutto agendo sul fronte della prevenzione di questo fenomeno per l’impatto e la rilevanza sociale che queste forme di prevaricazione hanno nella vita della nostra comunità. Quello che serve è prima di tutto un cambio di passo culturale, in una società che deve lasciarsi alle spalle logiche di violenza inaccettabili, per affrancarsi da modelli sociali ed educativi nei quali la prevaricazione maschile verso le donne è ritenuta normale, o quasi, a partire dai piccoli gesti quotidiani». Il presidente Schifani ha accolto recentemente l’appello della presidente della Fondazione Bellisario, Lella Golfo, per poter realizzare dei centri antiviolenza, in alcuni degli immobili sequestrati alla mafia e assegnati alla Regione».

 

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