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Palermo, la sorella di Aldo Naro e il compleanno che non ci sarà: «Una realtà impossibile»

La lettera di Maria Chiara al fratello che oggi avrebbe compiuto 34 anni: «Abbiamo perso te e abbiamo perso tutto»

Un altro compleanno senza Aldo per la famiglia del medico di San Cataldo ucciso alla discoteca Goa a Palermo, il 14 febbraio 2015. Oggi avrebbe compiuto trentaquattro anni, un giorno di dolore, forse più degli altri, per la madre Anna Maria, il papà Rosario e la sorella Maria Chiara. La famiglia di Aldo Naro, dopo le tre condanne per rissa e favoreggiamento, è ancora alla ricerca della verità. Per l’omicidio è stato condannato in via definitiva Andrea Balsano, mentre sono stati rinviati a giudizio altri tre buttafuori. Maria Chiara ha scritto una toccante lettera per il fratello, ricordando la felicità degli anni vissuti accanto a lui e condividendo la rabbia e lo strazio per averlo perso per sempre in un modo atroce.

"Ciao Aldo, oggi sarebbero stati 34 anni. Per me è un pensiero impossibile. E' impossibile che tu non sia qui, qui a vivere la tua vita…qui…qui con noi. Trovo impossibile tutta questa realtà, trovo impossibile questa finta pacatezza nel vivere questa vita senza di te. Ci sono milioni di cose che avrei da dirti, milioni di cose che per me che richiedono il tuo ausilio ed il tuo consiglio ma posso unicamente guardare il cielo è pregare. Pregare per te, per me...per noi, che le nostre anime possano trovare pace, che possano trovare la gioia di vivere. Ma ciò non potrà mai avvenire".

"Certe volte mi guardo e non mi riconosco - prosegue la lettera - come se avessi un'estranea davanti, talmente sono tante le cose che sono cambiate in otto anni. E per me è sempre quel giorno, quel giorno perpetuo. Ho soltanto imparato a indossare bene quella maschera, talmente bene che ormai è fusa col mio viso. Forse nessuno potrà mai capire niente di me, quando mi guardo vedo tutto quel dolore, tutta quella rabbia, tutto quello che non avrei mai voluto lo vedo ogni giorno davanti a me. Mi manchi talmente tanto che mi manca il respiro, tanta è la mancanza. Mi colpisce e ferisce ogni giorno il fatto di parlare di te all’imperfetto. Nella nostra normalità eravamo felici, eravamo ricchi, eravamo perfetti e non lo sapevamo. Avevamo tutto, abbiamo perso te e abbiamo perso tutto".

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