Una volta giunta al palchetto della musica, la Santuzza e le centinaia di migliaia di palermitani sono stati incantati dal classico gioco dei fuochi d’artificio, uno degli appuntamenti più attesi del festino. I festeggiamenti per la città liberata sono durati, come da tradizione, mezz’ora e quest’anno sono stati accompagnanti da un sottofondo musicale: «Si chiamano giochi piromusicali - spiega Gaspare Simeti, tecnico organizzatore del felino del Comune di Palermo -, hanno riscosso molto successo». La produzione dei fuochi è stata affidata alla società di Varese Terzo Millennio e il costo si è aggirato intorno ai 20 mila euro. Uno spettacolo che ha tenuto tutti con il naso in su per tutto il tempo, tra urla di stupore e commenti, mentre le orecchie di tutti venivano allietate dalle note del «Nessun dorma», tratta dall’opera lirica Turandot di Giacomo Puccini.
La magia dei fuochi è stata anche ripresa dall’alto attraverso un drone: autore del video che sta spopolando sui social più conosciuti è Giuseppe Lanzetta, fotografo per passione, che da una barca ha realizzato le riprese volanti e mostrato al mondo la bellezza della città illuminata dai coloratissimi giochi d’artificio: «Avevo visto i video degli altri anni e mi sono detto ‘’perché non farlo anche io?’’ - racconta - così mi sono organizzato e ho realizzato riprese e video». Giuseppe lavora nel mondo del social media marketing e sfruttando le sue conoscenze ha aperto da circa un anno un suo profilo Instagram dedicato alla sua più grande passione, «foto e video - racconta - sono un amatore, ho patentino e assicurazione per il drone ma non sono un professionista. Quest’anno ho deciso di volere rendere questo omaggio alla Santuzza e a tutti i palermitani, ahimè perdendomi io stesso lo spettacolo». Giuseppe era molto lontano e non h potuto godere a pieno dei giochi e del sottofondo che li hanno accompagnati: «Li ho poi rivisti bene dai miei stessi video e dalle immagini di Tgs e del sito del Giornale di Sicilia - racconta - uno spettacolo unico. Sono stato felicissimo di avere fatto queste riprese dall’alto».
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