«Noi non siamo una scuola normale». La scritta sulla torta descrive da sola lo spirito che anima ragazzi e docenti dell'istituto Sperone-Pertini di Palermo. Una frase che racconta l'impegno, la voglia e la gioia che si respira in quelle aule e che è stata riproposta durante la festa di fine anno, occasione per stare insieme, condividere anche momenti conviviali per rafforzare il gruppo e creare unità.
Dirigente scolastico, docenti, personale amministrativo e Ata, la psicopedagogista di area, si sono ritrovati ai Cantieri culturali alla Zisa per festeggiare la conclusione di un anno di lavoro, di impegno ma anche di grandi soddisfazioni. «Lo facciamo ogni anno – spiega la preside Antonella di Bartolo -, trascorriamo insieme tempo non obbligato ma desiderato, come si fa nelle famiglie, perché dobbiamo vivere la scuola con gioia. Spesso questo aspetto si tralascia, invece, aiuta a lavorare bene. Non si possono motivare i ragazzi con il grigiore nel cuore. Ci siamo ritrovati ai Cantieri culturali perché è luogo di elaborazione del pensiero».
E sulla torta quella frase, diventata ormai il motto dell'istituto: «Noi non siamo una scuola normale». Poche parole nate da un’esternazione di Patrick, alunno della 3ª D nel 2019 che, insieme ai suoi compagni, si ritrovò un giorno a mangiare in auto insieme agli insegnanti e voleva descrivere così l'efficienza della macchina organizzativa per incontrare il prefetto di allora, Antonella De Miro, che voleva conoscerli. La spontaneità divertente del ragazzo fece sorridere tutti perché quella anormalità di cui parlava era sinonimo di allegria e sana follia che bene descriveva lo spirito della scuola che sorge allo Sperone, in un contesto difficile ma che è sempre più al centro di iniziative di riscatto sociale.
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