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Da Palermo a "C'è posta per te": il padre non perdona la figlia incinta prima del matrimonio

Il perdono non è arrivato. Alla fine Maria De Filippi non ha potuto aprire la busta che avrebbe consentito a Vivienne e al padre Emad El Halawany, egiziano che vive a Palermo, di abbracciarsi dopo dodici anni. La storia arrivata dal capoluogo siciliano è stata raccontata nella puntata di ieri (15 gennaio) nel corso di C'è posta per te, in onda su Canale 5.

Padre e figlia si sono allontanati perché la ragazza, ora madre di bambine, è rimasta incinta prima del matrimonio e senza dirlo al padre. L'uomo ha manifestato la sua gelosia, e una rigida interpretazione della religione musulmana, e non ha più voluto vederla.

Nella puntata della sera del 15 gennaio Vivienne ha tentato un riavvicinamento: "Da tanto tempo aspetto questo momento – è stato l'appello lanciato davanti alle telecamere di Canale 5 –. Da 12 anni non riesco a vederti né chiamarti, ho fatto tanti tentativi ma non è servito a nulla. So di averti deluso, avevi altre aspettative per me: volevi che mi laureassi e che poi mi sposassi. Io oggi sono mamma di tre bellissime bambine, le tue nipoti. Loro mi chiedono spesso di te, se un giorno ti potranno incontrare. A me gela il cuore quando mi fanno questa domanda, perché non so che rispondere".

L'uomo, però, non ha voluto sentire ragioni ed è rimasto sulle proprie posizioni: "Ci sono delle tradizioni religiose da rispettare. Io penso che una ragazza debba rispettare prima se stessa e poi gli altri”. Anche Maria De Filippi, in studio, ha provato inutilmente ad intercedere per una mediazione, facendo perno proprio sulle ragioni religiose tentato di Emad El Halawany: "Sono andata a leggere il Corano e ho letto che per quello che ha fatto tua figlia, c‘è scritto che o vanno date cento frustate o un anno di esilio. Lei di anni di esilio ne ha fatti dodici".

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