Gli astrofisici siciliani prendono sempre più... spazio. I modelli di alcune fasi stellari in formato 3D per la realtà virtuale, realizzati da Salvatore Orlando dell’Osservatorio astronomico di Palermo, sono stati scelti per il sito web della Nasa per visualizzare i risultati scientifici ottenuti da lui e da altri colleghi, utilizzando strumenti della National Aeronautics and Space Administration, come il telescopio spaziale Chandra che osserva i raggi.
Tecnicamente sono simulazioni a tre dimensioni - spiega Media Inaf, il notiziario on line dell’Istituto nazionale di astrofisica - ma a guardarle sembrano opere d’arte. Si tratta di una protostella, di una nova e di vari resti di supernove. Tutte in 3D, tutte coloratissime. Le animazioni scientifiche, selezionate dal team del telescopio Chandra e riprese in home page sul sito web della Nasa, sembrano tirate fuori da una videoinstallazione artistica. Il tema è proprio questo: ultimate le simulazioni, si rende necessario l’intervento per rendere la visualizzazione di delle quantità fisiche (densità, temperatura, velocità, campi magnetici) efficace nella rappresentazione del fenomeno - utile per ottenere informazioni dai modelli (ricordiamoci che i modelli sono sviluppati per la ricerca scientifica) - e interessante nel momento in cui si desidera avvicinare modelli che, in genere, sono per addetti ai lavori, alla portata di tutti.
L’intervento, allora, sottolineano dall’Osservatorio astronomico di Palermo, consiste essenzialmente nel selezionare una scena rappresentativa del fenomeno che si intende descrivere, mettendo in risalto le componenti fisiche più importanti attraverso la scelta dei colori, delle trasparenze, e più in generale delle caratteristiche degli elementi che si visualizzano
«Le rappresentazioni pubblicate sul sito di Sketchfab», la piattaforma largamente utilizzata per la diffusione di modelli 3D per la realtà virtuale e la realtà aumentata, afferma l’astrofisico Orlando, «fanno parte di un progetto avviato circa un anno fa presso l’Osservatorio astronomico di Palermo. Il laboratorio di realtà virtuale che abbiamo realizzato consente ai ricercatori di analizzare e visualizzare le simulazioni scientifiche in modo immersivo, integrando in tal modo la tradizionale rappresentazione su schermo e consentendo ai ricercatori di navigare e interagire con i loro modelli».
Allo stesso tempo, si è capito che lo stesso strumento può essere utilizzato con grande successo per la divulgazione scientifica, in quanto permette ai non addetti ai lavori di «vedere» ciò che non si può visualizzare senza strumenti adatti, come la radiazione emessa in diverse bande spettrali, i campi magnetici, «oggetti astronomici che si trovano a grandi distanze da noi e che i nostri telescopi non riescono a risolvere. Negli eventi dedicati alla divulgazione scientifica in cui abbiamo messo a disposizione i nostri apparati per la realtà virtuale e i nostri modelli, la risposta da parte delle persone è stata di grande entusiasmo».
Il pubblico ha avuto la possibilità di esplorare strutture magnetiche della corona solare, di avvicinarsi a getti protostellari e dischi di accrescimento attorno a stelle giovani, ammirando il processo di formazione di una stella, di vedere da vicino drammatiche esplosioni di nove e supernove e di viaggiare attraverso il materiale stellare espulso a seguito di questi eventi e che interagisce con il mezzo circumstellare e interstellare per migliaia di anni. Il viaggio continua.
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