PALERMO. Centinaia di fans in delirio alla presentazione del libro del rapper italiano Lowlow, alla Mondadori del Forum di Palermo.
Romano, classe 1993, vero nome Giulio Elia Sabatello, Lowlow è cresciuto con i miti di Eminem e Muhammad Alì e ha esordito a soli tredici anni sulla scena capitolina distinguendosi nelle gare di freestyle. Anticipato sul web da dodici milioni di visualizzazioni per il primo singolo «Ulisse», era uscito a gennaio scorso, "Redenzione" il suo album d’esordio targato Sugar di Caterina Caselli, ed è stato subito un successo.
Adesso Lowlow è in tour per promuovere il suo primo libro che cita il testo di una sua canzone:
«Tutti zitti, devo dire una cosa».
Cento quaranta pagine fitte di foto, testi, racconti, classifiche e aneddoti. «E' un lemmario - racconta il rapper ventiquattrenne che ha appena lasciato Roma per trasferirsi a Milano - una sorta di racconto a voce alta per i miei amici fans». Nel libro sono consigliati i suoi libri preferiti come 1984 di Orwell o Le notti bianchi di Dostoevskij; i personaggi della storia più affini al suo carattere come Bob Dylan e Maradona, i registi più amati come Scorsese e Inarritu. Ma non mancano le indicazioni sui posti più amati: all’Harris Bar e all’Hard Rock Cafè.
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