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A Palermo un manuale per conoscere meglio il ghiaccio

PALERMO. Un incontro con il ghiaccio e le sue proprietà.

Per comprenderne i segreti, indagarne i probabili rischi e imparare a gestirne al meglio la produzione e la conservazione.

Nella sala congressi di Confindustria Sicilia, a Palermo, l'Istituto Nazionale del Ghiaccio Alimentare (Inga), ha presentato il Manuale di corretta prassi igienica per la produzione di ghiaccio alimentare, vademecum approvato dal Ministero della Salute e redatto, per la prima volta in Europa, per stabilire le buone prassi nella gestione del ghiaccio.

Per la prima volta tecnici, imprenditori e studiosi, si sono ritrovati fianco a fianco per mettere in campo risorse e conoscenze per un settore di solito poco considerato. Il ghiaccio, infatti, spesso non viene trattato alla stregua di un alimento che come tale va prodotto, stoccato e somministrato, attenendosi a quanto la normativa vigente prevede.

"Per questo - ha specificato Giuseppe Plutino, Direttore dell'Ufficio nutrizione e informazione al consumatore del Ministero della Salute - abbiamo recepito e approvato il Manuale, pubblicandolo in gazzetta ufficiale e provvedendo all'invio a Bruxelles per il suo recepimento a livello comunitario. Obiettivo: garantire qualità, sicurezza e tracciabilità sia per chi con il ghiaccio lavora, come i baristi, sia per chi ne fa uso, dunque i consumatori".

Inga, in particolare, ha l'obiettivo di promuovere i corretti principi della tecnica di produzione, sia industriale che di autoproduzione, come ha spiegato Carlo Stucchi, Presidente dell'Istituto:

"Purtroppo oggi la produzione, conservazione e somministrazione di ghiaccio non sono tenute nella dovuta considerazione. Nei piccoli esercizi che autoproducono ghiaccio accade che non sempre si utilizzi acqua con i requisiti necessari a renderla idonea al consumo umano, non sempre si effettuano con continuità le operazioni di sanificazione delle macchine produttrici e delle attrezzature utilizzate per lo stoccaggio. Il primo passo auspicabile dovrebbe dunque essere proprio quello di includere queste importanti attività di produzione alimentare nel sistema Haccp".

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