PALERMO. Vuoi capire i segreti delle malattie trasmesse dalle zecche o approfondire la conoscenza della toxoplasmosi?
O cosa può succedere dentro il corpo umano quando si contrae l’Anisakis, dopo aver mangiato pesce crudo o mal conservato? All’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Mirri è nata la prima Biobanca del Mediterraneo, un enorme serbatoio (warehouse) di campioni di tessuto, ceppi batterici, virali, parassitari e sieri e reperti anatomici patologici di interesse sanitario, utilissimi per la ricerca biomedica.
Nei laboratori dell’Istituto, che opera da oltre 80 anni, si è collezionato un ricchissimo archivio di materiale biologico, adeguatamente stoccato per garantirne la conservazione nel tempo. “Nel corso degli anni, le biobanche sono diventate un'importante risorsa per la ricerca biomedica, in quanto la disponibilità di campioni ha consentito lo sviluppo di studi scientifici in importanti campi della medicina”, spiega Annalisa Guercio, direttore dell’area Diagnostica virologica -. All’interno del nostro ente sono già presenti dei centri di risorse biologiche, ovvero laboratori in grado di fornire, mantenere e conservare prezioso materiale, ma ora abbiano creato un’unità centralizzata per lo stoccaggio sicuro dei materiali biologici”.
A spiegare la storia della Biobanca del Mediterraneo sono il commissario straordinario, Salvatore Seminara e il direttore sanitario, Santo Caracappa: “Il progetto rappresenta uno degli obiettivi dell’ente. Il primo atto deliberativo per l’istituzione della Biobanca risale al 2008. Ma, adesso, il progetto sta entrando nel vivo nella piena convinzione che essa possa rappresentare un volano per le attività di ricerca e la base per lo sviluppo di una piattaforma e di un network scientifico nazionale ed internazionale”.
Ma non è tutto: l’Istituto Zooprofilattico della Sicilia aderisce al primo network veterinario a livello internazionale riconosciuto dall’Oie, Organizzazione mondiale della sanità animale. Al network, coordinato dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna aderiscono, oltre all’Abruzzo e al Molise, quello delle Venezie, del Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta e l’Izs della Sicilia.
I ricercatori, da qualsiasi parte del mondo, attraverso il software del network (http://biowarehouse.net), possono richiedere, con un solo “clic”, i campioni conservati per lo studio delle principali malattie degli animali e di quelle che possono essere trasmesse all’uomo. Esempi delle risorse biologiche disponibili sono i materiali di riferimento delle malattie trasmesse da zecche (Rickettsiosi, Anaplasmosi), ceppi e standard di riferimento internazionali per le Leishmaniosi animali e ancora l’Anisakis e il Toxoplasma.
La biobanca del Mediterraneo è uno strumento indispensabile, una risorsa messa a disposizione di chi opera nel settore della ricerca e della medicina preventiva, se si considera che il serbatoio animale rappresenta la principale fonte di agenti patogeni nell’emergenza delle malattie infettive, diffusive e della sicurezza alimentare.
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