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Imparare a difendersi con il corpo: arriva in Sicilia la lotta «krav maga»

Gli esercizi si concentrano su alcune tecniche precise: le percussioni, come pugni, ginocchiate, gomitate e calci; a mani nude, cioè strangolamenti o schiaffi; con armi, come bastoni o bottiglie

PALERMO. In una società sempre più violenta esistono diverse tecniche di difesa. Una di queste particolarmente efficace è il «krav maga». In Sicilia e in Italia è stato diffuso dal palermitano Rosario Citarda, che ha fondato l'Accademia italiana Krav Maga (Aikm), nata circa 10 anni fa. Oggi solo a Palermo ci sono 40 istruttori formati dal maestro Rosario Citarda, che ha un passato legato alle arti marziali. I suoi allievi sono distribuiti nelle varie palestre di Palermo e provincia e già da questo autunno svolgono corsi con almeno 20 persone pronte ad apprendere le tecniche di questa particolare disciplina. Oggi l'Aikm ha 600 istruttori in tutta Italia.

Il maestro Citarda, da sempre appassionato di arti marziali, impara il krav maga a Tel Aviv dai gruppi speciali dell'esercito israeliano, chiamato Mossad. I suoi istruttori sono tutti allievi israeliani del fondatore, Imi Lichtenfeld.
Il krav maga si differenzia dagli altri sistemi di difesa personale perché è un metodo semplice, veloce, intuitivo e facile da apprendere. È studiato in base alla biomeccanica del corpo umano: le tecniche di difesa provengono dai movimenti naturali del nostro corpo. Un esempio può essere la risposta istintiva di un individuo che si fa scudo davanti a una coltellata. Proprio dalle risposte dettate dall’istinto il krav maga ha studiato i diversi metodi di difesa.

«Nel sistema di difesa previsto da questa particolare disciplina, le tecniche usate sono il 50% percussioni, come pugni, ginocchiate, gomitate e calci - precisa il maestro Citarda -, il 30% sono prese di difesa a mani nude, cioè strangolamenti o schiaffi e, infine, c'è un 20% di difese da armi, tipo bastoni coltelli, pistole, bottiglie, siringhe e catene». La disciplina è un metodo di difesa personale nato in Israele e ancora utilizzato dalle forze speciali dell'esercito israeliano e forze speciali di polizia in tutto il mondo. Il Krav Maga, che letteralmente significa «lotta a contatto corpo a corpo» è una tecnica ideata per difendersi attraverso l'intelligente e immediata valutazione della pericolosità dell'aggressione e riuscendo a scegliere l'azione più efficace e rapida da utilizzare per salvaguardare la propria incolumità.

Nacque nella prima metà del XX secolo, su richiesta dello stesso Governo israeliano e grazie all'ufficiale dell'esercito nazionale, Imi Lichtenfeld, esperto in tecniche di lotta occidentale. L'esigenza era quella di sviluppare un sistema di combattimento efficace ma rapido da apprendere, al fine di addestrare le neonate forze speciali. L'esperienza personale di Lichtenfeld influenzò fortemente lo stile e la filosofia del krav maga: infatti egli, grande ginnasta, pugile e campione di lotta libera, alla base teorica aggiunse una grande esperienza accumulata dai combattimenti di strada e maturata in una gioventù in parte trascorsa a lottare per la vita nei vicoli del suo Paese, allora occupato dai nazisti.

Nel 1964 Imi Lichtenfeld adotta il sistema delle cinture, oggi superato da un più pratico sistema di sei livelli. «In un anno un allievo con una frequenza assidua di tre volte la settimana può raggiungere il terzo livello. Mentre già al secondo anno si possono superare gli altri tre livelli», spiega il maestro Citarda. Il krav maga in Israele si usa per uccidere. In Italia e nel resto del mondo è stato reso meno violento. Nel nostro Paese sono in vigore gli articoli 52 e 53 del Codice penale secondo cui l'offesa deve essere proporzionata alla difesa, mentre in Israele non esiste questa parità.

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