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Ustica, flop delle bici elettriche: non funzionano

Il gestore: su 40 mezzi 25 sempre guasti. Il progetto promosso dalla Provincia era costato 200 mila euro

USTICA. I mezzi elettrici per spostarsi nell’isola restano un tabù. Un tempo lo scandalo scoppiò per i motocicli elettrici. Ci furono inchieste in procura e si pronunciarono anche i giudici contabili. Adesso la nuova bufera è divampata per le bici elettriche. Il nuovo progetto salutato dall’allora giunta Avanti come un modello rivoluzionario per consentire ai turisti di raggiungere le spiagge a bordo di mezzi ecologici. Peccato che queste biciclette non hanno mai funzionato come dovevano e adesso nell’isola, dopo un appalto e un regolare bando di gara, di quel servizio non c’è più traccia. Le rastrelliere restano vuote e le stazioni per ricaricare i mezzi in certi casi non sono entrate in azione.
«È stata un’estate molto complicata – spiega Luca Badagliacco che si era aggiudicato il servizio – Di quaranta bici almeno 25 non hanno mai funzionato come si deve. Poi alcune stazioni come quelle fondamentali allo Spalmatore non sono entrate in servizio. I turisti si lamentavano molto poiché tutto il sistema era controllato da un computer remoto che non dava l’impulso per sganciare il veicolo. Quindi molto spesso toccava a me andare a liberare la bici dalla rastrelliera. Ho più volte chiamato la ditta, la Provincia e l’ingegnere Francesco Trapani che ha curato l’appalto, ma non si è mai riusciti a risolvere il problema».

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