PALERMO. Adesso abbiamo un motivo in più per andare a Bagheria o a Terrasini. Non solo le ville storiche e i quadri di Guttuso nel primo caso, il mare o Palazzo d'Aumale nel secondo. Il motivo è che in questi due centri del palermitano ci sono due nuovi talenti della ristorazione palermitana. Tony Lo Coco de I Pupi a Bagheria e Giuseppe Costa de Il Bavaglino a Terrasini. Due chef bravissimi che proprio ieri hanno avuto uno di quei riconoscimenti da togliere il sonno per la gioia. Hanno conquistato la Stella Michelin che per uno chef puó significare una svolta importante. Noi, che siamo ghiottoni erranti per mestiere e per passione, li conosciamo da tempo come tutto il mondo gourmand. Ma ora, c'è da giurare, la Stella Michelin che i due giovani cuochi esibiranno con orgoglio nella loro divisa, porterà fama e tanta gente nuova ai loro tavoli. E noi ce ne rallegriamo.
Non accadeva da oltre un lustro che piovessero stelle nel palermitano. L'ultima - ed unica a Palermo - mantenuta con determinazione e professionalità, è quella del Bye Bye Blues di Patrizia Di Benedetto a Valdesi a pochi passi dalla spiaggia di Mondello.
Parliamo dei nuovi. Tony Lo Coco è uno chef totalmente autodidatta che è cresciuto in fretta sull'onda della passione nel suo piccolo locale da 25 coperti dove a fare gli onori di casa è la moglie Laura, affabile e professionale. I piatti sono geometrici, di rara bontà, provocatori. La stigliola di tonno vale il viaggio per creatività e piacevolezza. Giuseppe Costa ha un bel cursus honorum con stage ed esperienze professionali presso nomi importanti della ristorazione come il Rossellinis di Palazzo Sasso a Ravello con lo chef Pino Navarra (oggi a Hong Kong), e ancora Carlo Cracco a Milano e lo Scrigno del Duomo a Trento di Alfredo Chiocchetti. Anche Giuseppe Costa come Tony Lo Coco ha un locale bomboniera con vista sul mare di Terrasini (d'estate si mangia all'aperto) pochi coperti in tutto e il servizio affidato a un talentuoso Andrea Paduano, un friulano folgorato dalla Sicilia. I piatti divertono e provocano. Oggi il suo piatto simbolo secondo noi è l'arancina al cous cous, si gioca con la tradizione e si innova. E la materia prima è di rara bontà. Assaggio obbligato se volete concedervi un piacere. Due talenti, una provincia che conquista gli onori della cronaca gastronomica.
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