PALERMO. Il numero chiuso a Medicina non c’è più, è stato travolto dai ricorsi vittoriosi dei candidati che non hanno superato i test. A Palermo, a Catania, a Messina e in altri atenei si parla già di “ultraraddoppio” dei candidati rispetto ai posti disponibili. Non è la prima volta che i giudici amministrativi costringono i rettori a riaprire le immatricolazioni, ma stavolta è una valanga, i ricorsi sono tre volte più rispetto a tre anni fa, ai tempi delle prime sospensive. L’anno scorso 300 iscritti con riserva in tutta l’Isola, quest’anno si parla del triplo: migliaia di ricorsi al Tar di Palermo e del Lazio e tutti accolti perché “la prova non garantiva l’anonimato”.
In questo momento a Palermo seguono le lezioni del primo anno di Medicina e chirurgia quattrocento matricole regolarmente iscritte dopo aver superato i test, e circa 250 bocciati ai test che hanno vinto il ricorso e si ammassano nel “secondo canale” di accoglienza, un’aula offerta dal Politecnico. Mentre arrivano ogni giorno decine di altri studenti che vogliono frequentare le lezioni perchè sanno di aver vinto il ricorso ma non hanno ancora avuto il via libera dopo la notifica a Palazzo Steri.
Sono già due i corsi di frequenza aperti e si parla dell’apertura del terzo e del quarto. E mentre tutti i nuovi arrivati chiedono di seguire le lezioni in via preventiva e vanno a sedersi direttamente in aula, altre notizie vengono diffuse dal fronte degli avvocati: centinaia di ricorsi sarebbero stati presentati anche dai bocciati ai test per le Professioni sanitarie e anche questi candidati in fase di riammissione sarebbero in fila per frequentare il primo anno.
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