PALERMO. "L'Ateneo di Palermo scala quattro posizioni nella quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario e ottiene quasi 205 milioni di euro per il 2013 (comunque 10 milioni in meno dell'anno precedente a causa dei tagli imposti a livello nazionale)". Lo afferma una nota
dell'università. Ma la valutazione della ricerca non è altrettanto positiva e il rettore punta il dito contro alcune criticità: "Siamo in coda per qualità di reclutamento - afferma il rettore Roberto Lagalla svolto nel periodo 2004-2010: i neo-assunti o neo-promossi in quegli anni espongono risultati scientifici mediamente inferiori a quelli prodotti dalle corrispondenti figure in servizio negli altri Atenei. Il dato è fortemente significativo e impone una profonda riflessione da parte dei dipartimenti e della comunità accademica". Calano gli iscritti per l'introduzione del numero chiuso in tutti i corsi di laurea ma anche a causa della migrazione intellettuale verso altre città e per la difficoltà a pagare tasse e contributi migliorano le performance dell'Università di Palermo l'Ateneo decimo in Italia per la quota premiale del fondo di finanziamento. Per il rettore Lagalla: "Ricerca ancora da migliorare, reclutamento da rivedere".
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