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Dai trapianti alla cardiochirurgia, 2024 anno da record per l'Ismett di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Si chiamano Ariel, Giuseppe e Giorgia e sono tre bellissimi bambini tutti e tre nati presso la sala operatoria di ISMETT-UPMC, a Palermo. Sono tre le donne che nelle ultime tre settimane hanno partorito presso l’Istituto Mediterraneo grazie alla piena collaborazione con i ginecologi dell’ARNAS Civico e alla necessità dell’utilizzo di una

I risultati conseguiti in ambito donazioni e trapianti hanno permesso alla Sicilia di non essere più fanalino di coda tra le regioni del nostro Paese. «Siamo passati da una media di 10-12 donatori per milione a una di 22-25 donatori, questo grazie alla Rete trapianti siciliana che ha fatto un notevole passo avanti - spiega Antonio Arcadipane, direttore clinico di Ismett -. Il bilancio per i trapianti è sicuramente molto positivo: fino a giugno 2023 viaggiavamo a una media di 170 trapianti l’anno, mentre il 2024 si è chiuso con 280. Questo è un risultato molto importante, che ci consente di dare qualità di vita migliore a tantissimi pazienti in attesa di trapianto».

«I dati Agenas si riferiscono al triennio 2021-23 e anche in questo caso ci premiano: per quanto riguarda la chirurgia epatica e pancreatica siamo il primo centro in Sicilia, non solo in termini numerici ma anche per qualità, in quanto la mortalità è allo 0% al mese per la chirurgia pancreatica e sotto l’1% per la chirurgia per tumore del fegato; anche per la cardiochirurgia abbiamo numeri eccellenti, siamo il settimo centro in Italia per mortalità per quanto riguarda il bypass aortocoronarico» conclude Arcadipane.

Alla base dei risultati record dell’anno appena concluso, sottolinea Arcadipane, c’è un cambio di paradigma che ha coinvolto il sistema sanitario dell’isola: «Dopo il Covid moltissime piante organiche sono state adeguate alle necessità reali. Molti neo specialisti sono stati stabilizzati nei reparti non solo delle città principali, ma anche negli ospedali di periferia: questo si traduce con un ricambio generazionale e un adeguamento del numero degli specialisti, che ci ha messo al passo con le altre regioni italiane».

Per Ismett è stato un anno denso di attività: non solo trapianti ma anche chirurgia oncologica e cardiochirurgia, con i risultati Agenas pubblicati alcuni mesi fa a certificare i livelli di qualità raggiunti dall’Istituto. Arcadipane evidenzia come «abbiamo effettuato oltre 700 interventi di cardiochirurgia e 200 interventi di cardiologia strutturale; inoltre abbiamo ammesso più di mille pazienti in terapia intensiva ed effettuato circa 140 resezioni epatiche per tumore, circa 80 resezioni pancreatiche e circa 100 resezioni polmonari».

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