L’obesità è una patologia cronica complessa, multifattoriale, che richiede un trattamento continuo nel tempo ed una valutazione completa del paziente. Si stima che entro il 2035 metà della popolazione mondiale sarà obesa o sovrappeso. In Sicilia, il 22,6 % della popolazione è in sovrappeso, mentre il 10,8 % è obesa. I dati sono ancora più preoccupanti nei bambini con il 30% che risulta essere in sovrappeso o obeso. Questi dati sono emersi durante il convegno su obesità, tiroide e rischio cardiovascolare, che si è svolto stamattina nell’Aula Magna della Casa di Cura La Maddalena di Palermo.
«La percentuale di rischio per il paziente obeso di sviluppare patologie cardiovascolari è molto alta”, ha spiegato la cardiologa e responsabile scientifico del corso, Rosanna Zito. “Il rischio di infarto, che è la prima causa di morte al mondo, è quasi il doppio per chi è obeso rispetto a chi ha un peso normale. Inoltre, i pazienti obesi hanno un rischio del 7% in più rispetto ad un normopeso di avere un ictus celebrale e addirittura un 96% in più di sviluppare insufficienza cardiaca. È quindi fondamentale attuare strategie di prevenzione, sia primaria per chi non ha ancora avuto un evento cardiovascolare, sia secondaria per chi ha già avuto un episodio».
L’obesità e le malattie cardiovascolari sono spesso indice di disfunzioni tiroidee. «Le malattie della tiroide sono endemiche nella nostra area geografica, soprattutto tra le donne e, spesso, il primo campanello d’allarme è un aumento di peso o problemi cardiaci», ha spiegato l’endocrinologa Simona Merlino. «L’obesità può essere un sintomo di disfunzione della ghiandola tiroidea – conclude Merlino – insieme ad altri sintomi più comuni come stanchezza, stipsi, irregolarità mestruale, perdita di capelli».
Per quanto riguarda la prevenzione e le cure, la cardiologa Francesca Daidone ha aggiunto: “Esistono farmaci efficaci per il trattamento dell’obesità che, se combinati con comportamenti corretti, possono portare a una riduzione del peso, a un miglioramento generale dello stato di salute del paziente e a una riduzione del rischio di sviluppare malattie come il diabete e le patologie cardiovascolari. Tuttavia, non dobbiamo limitarci a prescrivere farmaci: è fondamentale insegnare ai pazienti a seguire una dieta sana, a scegliere gli alimenti che favoriscano la perdita di peso, a praticare attività fisica e a smettere di fumare”, conclude Daidone.
L’obesità è una patologia cronica complessa, multifattoriale, che richiede un trattamento continuo nel tempo ed una valutazione completa del paziente. Si stima che entro il 2035 metà della popolazione mondiale sarà obesa o sovrappeso. In Sicilia, il 22,6 % della popolazione è in sovrappeso, mentre il 10,8 % è obesa. I dati sono ancora più preoccupanti nei bambini con il 30% che risulta essere in sovrappeso o obeso. Questi dati sono emersi durante il convegno su obesità, tiroide e rischio cardiovascolare, che si è svolto stamattina nell’Aula Magna della Casa di Cura La Maddalena di Palermo.
«La percentuale di rischio per il paziente obeso di sviluppare patologie cardiovascolari è molto alta”, ha spiegato la cardiologa e responsabile scientifico del corso, Rosanna Zito. “Il rischio di infarto, che è la prima causa di morte al mondo, è quasi il doppio per chi è obeso rispetto a chi ha un peso normale. Inoltre, i pazienti obesi hanno un rischio del 7% in più rispetto ad un normopeso di avere un ictus celebrale e addirittura un 96% in più di sviluppare insufficienza cardiaca. È quindi fondamentale attuare strategie di prevenzione, sia primaria per chi non ha ancora avuto un evento cardiovascolare, sia secondaria per chi ha già avuto un episodio».
L’obesità e le malattie cardiovascolari sono spesso indice di disfunzioni tiroidee. «Le malattie della tiroide sono endemiche nella nostra area geografica, soprattutto tra le donne e, spesso, il primo campanello d’allarme è un aumento di peso o problemi cardiaci», ha spiegato l’endocrinologa Simona Merlino. «L’obesità può essere un sintomo di disfunzione della ghiandola tiroidea – conclude Merlino – insieme ad altri sintomi più comuni come stanchezza, stipsi, irregolarità mestruale, perdita di capelli».
Per quanto riguarda la prevenzione e le cure, la cardiologa Francesca Daidone ha aggiunto: «Esistono farmaci efficaci per il trattamento dell’obesità che, se combinati con comportamenti corretti, possono portare a una riduzione del peso, a un miglioramento generale dello stato di salute del paziente e a una riduzione del rischio di sviluppare malattie come il diabete e le patologie cardiovascolari. Tuttavia, non dobbiamo limitarci a prescrivere farmaci: è fondamentale insegnare ai pazienti a seguire una dieta sana, a scegliere gli alimenti che favoriscano la perdita di peso, a praticare attività fisica e a smettere di fumare», conclude Daidone.
Caricamento commenti
Commenta la notizia