Open Day al Policlinico di Palermo per i pazienti affetti da psoriasi cutanea e dolore articolare
Il prossimo 13 novembre, dalle ore 14.30 alle 17.30, presso l’unità operativa di Reumatologia del Policlinico di Palermo si terrà una giornata di Open Day dedicata ai pazienti affetti da psoriasi cutanea e concomitante dolore articolare. L’iniziativa, organizzata dalla professoressa Giuliana Guggino, responsabile dell’unità operativa, con la collaborazione del suo team, sarà un'opportunità per sensibilizzare su una patologia complessa quale l’artrite psoriasica e per favorire l'individuazione precoce di forme di transizione da psoriasi ad artrite psoriasica. L’accesso è gratuito. Gli interessati possono recarsi all’Edificio 2a del Policlinico, in piazza delle Cliniche, 2, e lì registrarsi rivolgendosi al personale addetto. Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: reumatologia@policlinico.pa.it Durante la giornata di Open Day, i partecipanti avranno l’opportunità di incontrare specialisti in reumatologia, che forniranno informazioni dettagliate, oltre a suggerimenti su come gestire al meglio i sintomi e migliorare la propria qualità di vita. Sono previsti anche momenti di confronto e discussione, dove i pazienti potranno condividere le proprie esperienze e porre domande agli esperti. «L’artrite psoriasica – spiega la professoressa Guggino - è una malattia infiammatoria cronica che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti. Essa si manifesta spesso con sintomi dolorosi e limitazioni funzionali, che incidono sia sul benessere fisico che su quello psicologico. È fondamentale, pertanto, che i pazienti affetti da Psoriasi cutanea si informino sui segnali precoci dell’Artrite psoriasica, in modo da poter ricevere una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato. Ecco perché Invitiamo a partecipare a questa iniziativa, che rappresenta un passo importante verso una maggiore comprensione e gestione della malattia psoriasica». L'evento si propone non solo di aumentare la consapevolezza riguardo a questa condizione, ma anche di creare un ambiente di supporto e solidarietà tra pazienti e professionisti della salute.