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Dal pronto soccorso fino alla riabilitazione dopo l'intervento: al Policlinico di Palermo nasce il «percorso» per curare i traumi alla mano

Nuovo sistema operativo alla Chirurgia plastica. La direttrice generale Maria Grazia Furnari: «Un modello organizzativo fondamentale per garantire un approccio multidisciplinare e integrato»

Adriana Cordova e il team della Chirurgia plastica del Policlinico di Palermo

Il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo ha adottato il cosiddetto «Percorso diagnostico terapeutico assistenziale» per i traumi acuti della mano e dell’arto superiore in pazienti di età superiore a 14 anni. Un’iniziativa che servirà a «migliorare ulteriormente la qualità delle cure offerte dall’unità operativa complessa di Chirurgia plastica dell’Azienda ospedaliera universitaria», come spiegato in una nota.

«I traumi della mano e dell’arto superiore - spiega la professoressa Adriana Cordova (nella foto con il suo team), direttrice dell’unità - costituiscono il 20% circa degli accessi al pronto soccorso e circa il 70% delle urgenze presso l’Uoc di Chirurgia Plastica. Da qui l’esigenza di tradurre le linee guida della Chirurgia e della traumatologia della mano e dell’arto superiore in percorsi operativi». Il protocollo delinea tutte le fasi del percorso assistenziale, dall’accoglienza in pronto soccorso, alla diagnosi, al trattamento chirurgico o conservativo, fino alla riabilitazione e al follow-up all’interno dell’azienda ospedaliera.

«Questa iniziativa - afferma la direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari - riflette il nostro impegno costante verso l’eccellenza clinica. Il Percorso rappresenta un modello organizzativo fondamentale per garantire un approccio multidisciplinare e integrato. Ringrazio tutto il personale coinvolto nella realizzazione di questo importante progetto che porterà a miglioramenti significativi nei risultati clinici e nella qualità della vita dei nostri pazienti». La Chirurgia plastica del Policlinico assiste pazienti provenienti da tutto il territorio siciliano e anche da fuori regione, per la maggior parte per lesioni traumatiche complesse. Nel 2022 sono stati eseguiti oltre 800 interventi di chirurgia traumatica della mano e circa 50 reimpianti e rivascolarizzazioni di arti e segmenti di arti. «Attualmente stiamo valutando il percorso più idoneo per poter includere anche i pazienti pediatrici», conclude Furnari.

«Il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale adottato dall’Azienda ospedaliera universitaria - interviene la professoressa Cordova - nasce dalla collaborazione interdisciplinare tra le differenti figure sanitarie, ortopedici, chirurghi vascolari, radiologi, fisiatri, anestesisti, chirurghi plastici che, dall’arrivo al pronto soccorso, possono indirizzare il percorso terapeutico prima, e riabilitativo dopo, garantendo un trattamento rapido, adeguato alla complessità del trauma e alle esigenze fisiche e psicologiche del paziente».

La Chirurgia plastica del Giaccone fa parte della Rete nazionale Coordinamento urgenze mano italia (Cumi) per la gestione dei traumi complessi dell’arto superiore ed è stata accreditata dall’Hand Trauma Committee (Htc) della Federazione Europea delle Società di chirurgia della mano (Fessh) quale centro di chirurgia traumatologica della mano e centro reimpianti. Si tratta dell’unica struttura accreditata a sud di Roma.

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