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Carenza di medici nelle Madonie, incontro tra Schifani e sindaci: le mosse della Regione

Lo scorso 11 novembre una manifestazione contro la chiusura dell’ospedale, con circa 4mila persone, si era svolta a Petralia Sottana

Carenza di personale medico e di posti letto costringono i pazienti a spostarsi lontano dal nosocomio di Petralia Sottana. È la prima criticità sottolineata dai sindaci delle Madonie e dalle associazioni che ieri hanno incontrato il presidente della Regione Renato Schifani, con l’assessore alla Salute Giovanna Volo, il dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica Salvatore Iacolino, il commissario dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni.

Lo scorso 11 novembre una manifestazione contro la chiusura dell’ospedale, con circa 4 mila persone, si era svolta a Petralia Sottana e aveva visto la partecipazione del vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante.

I sindaci, che si sono espressi favorevolmente rispetto all’apertura del bando regionale per medici comunitari ed extracomunitari e l’incentivazione fino a 1000 euro per medici che lavorano in zone disagiate. Hanno, però, chiesto di procedere anche con l’implementazione degli specializzandi e l'attivazione di un percorso normativo che garantisca la permanenza dei medici che sono stati destinati agli ospedali per almeno due anni senza possibilità di trasferimento.

I vertici sanitari regionali hanno comunicato che entro dicembre dovrebbero entrare in servizio due figure da inserire nel reparto di chirurgia, un nuovo direttore dell’unità di Medicina complessa e un dirigente medico di Medicina interna. I primi cittadini e i comitati hanno fatto anche presente la difficile situazione dell’assistenza pediatrica, ortopedica e della medicina del territorio. L’assessore regionale ha risposto informando che si stanno rispettando i tempi per l’avvio dei lavori e che attraverso personale infermieristico e telemedicina si potrà garantire assistenza sgravando il lavoro degli ospedali.

«Riconosciamo l’impegno profuso e le strade aperte, ma riteniamo sia necessario lavorare più sinergicamente affinché le scelte nascano dalle esigenze del territorio. Il tavolo rimane aperto, in vista della verifica dei diversi step - dicono i sindaci dell’Unione e del distretto sanitario 35 - Continuiamo a rimarcare il percorso fatto che ha portato alla creazione di un percorso condiviso e di proposte fattive e di prospettiva siglato anche dall’Asp».

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