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Sanità, l'ospedale Giglio di Cefalù è primo in Urologia in Sicilia

Mantiene il primato per il quarto anno consecutivo con 136 interventi di prostatectomia radicale eseguiti nel 2022

L’Urologia della Fondazione Giglio di Cefalù per il quarto anno consecutivo mantiene il primato, in Sicilia, con 136 interventi di prostatectomia radicale eseguiti
nel 2022. A certificare il livello di cure erogate dall’ospedale siciliano è il report del programma nazionale esiti elaborato da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che
si occupa del monitoraggio delle cure erogate in Italia.

Lo dice la Fondazione. «Un risultato straordinario - rileva il presidente del Giglio, Giovanni Albano - raggiunto dalla nostra equipe di urologia, che ci posiziona, ancora una volta nei primi
posti come centro con più alto volume di attività e qualità delle cure. Oggi siamo anche impegnati nel trasferire il modello di sanità e il know how acquisito in altre strutture». Il 98% degli interventi di asportazione della prostata sono stati effettuati con il Robot Da Vinci utilizzando una tecnica mininvasiva che «consente di ottenere - spiega il direttore dell’unità operativa complessa di urologia, Francesco Curto - ottimi risultati con minori perdite ematiche, una breve ospedalizzazione e una rapida ripresa della continenza urinaria e della funzione sessuale».

L’altro dato evidenziato, nel report di Agenas, riguarda la qualità delle cure. «La riammissione in ospedale - sottolinea Curto - a 30 giorni dell’intervento è molto bassa e si attesta al 3,8%». Nel report 2023 di Agenas l'Urologia del Giglio è ai primi posti in Sicilia anche per la cura dei tumori maligni del rene e della vescica. Sono 79 gli interventi di asportazione di tumore maligno del rene eseguiti lo scorso anno che piazzano il Giglio al secondo posto nell’Isola.

Sempre secondo il report sono ottimi i risultati anche per quanto attiene la sicurezza del paziente e la mortalità chirurgica a trenta giorni dall’intervento per tumore maligno del rene. «In particolare nel triennio 2020-22 si attesta allo 0.6%, «la più bassa - afferma Curto - tra i centri ad alto volume in Sicilia». Il 95% degli interventi sono eseguiti con tecnica mini invasiva laparoscopica e nel 65% dei casi è preservato il rene, procedura che riduce il rischio di insufficienza renale acuta e cronica. Sono stati, invece, 27 gli interventi di cistectomia radicale per la cura dei tumori maligni della vescica, eseguiti sempre nel 2022, che piazzano l'ospedale di Cefalù al secondo posto della classifica regionale. «Il Giglio - prosegue Francesco Curto - è l’unico centro in Sicilia ad avere attivato un programma di cistectomia robotica e ricostruzione intracorporea della vescica».

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