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Policlinico, nuove frontiere dell'immunoterapia per il mieloma multiplo

Avviati due protocolli sperimentali. Esperti nazionali e internazionali del settore a confronto al congresso scientifico

Il professor Sergio Siragusa (Policlinico di Palermo)

Al Policlinico di Palermo sono stati avviati due protocolli sperimentali di immunoterapia all’avanguardia nella lotta contro il mieloma multiplo. L’azienda ospedaliera universitaria offre, dunque, una nuova speranza ai pazienti affetti da questa patologia tumorale che colpisce un tipo particolare di cellule del midollo osseo, le plasmacellule, che hanno il compito di produrre gli anticorpi per combattere le infezioni.

I protocolli sperimentali, guidati dal dottore Cirino Botta, ricercatore universitario, e dal professore Sergio Siragusa, direttore dell’unità di ematologia, prevedono la somministrazione di anticorpi bispecifici, che rappresentano una nuova frontiera terapeutica. Si tratta di monoclonali sintetizzati in laboratorio, utilizzando tecniche di bioingegneria o di ingegneria genetica, in grado di guidare le cellule del sistema immunitario verso quelle del tumore e combattere le cellule malate. Una tecnologia estremamente promettente che arriva dopo decenni di ricerca e di sperimentazioni cliniche. I protocolli avviati al Policlinico sono destinati a due categorie di pazienti: coloro che hanno il mieloma in ricaduta e quelli di nuova diagnosi non candidabili al trapianto di midollo.
«La sperimentazione - spiega il professore Siragusa - sarà condotta nel nostro centro di ematologia e coinvolgerà pazienti in diverse fasi della malattia. I pazienti con mieloma recidivato saranno sottoposti a trattamenti con Teclistamab, o terapie standard, mentre quelli in prima linea riceveranno Elranatamab, in aggiunta alla terapia standard. Entrambi i farmaci bispecifici consentono al sistema immunitario di riconoscere specificamente le cellule tumorali, ottenendo risultati significativi nella maggior parte dei pazienti».

Gli studi clinici sono attivi da pochissimi mesi e già hanno coinvolto tre pazienti, mentre altri inizieranno a breve. Ulteriori molecole sono attualmente in fase di valutazione per coinvolgere il maggior numero possibile di pazienti. «Questa sperimentazione clinica - aggiunge il dottore Botta - rappresenta un progresso cruciale nella battaglia contro il mieloma multiplo. I farmaci bispecifici hanno dimostrato un notevole potenziale nel mirare con precisione alle cellule tumorali, e siamo entusiasti di portare queste promettenti terapie ai pazienti di Palermo, riducendo al minimo la necessità di recarsi in altri centri del Nord del Paese».

La partecipazione a questi studi clinici è resa possibile grazie alla stretta collaborazione tra l’Unità operativa di Ematologia e tutte le altre unità coinvolte nella gestione dei pazienti con mieloma multiplo, collaborazione essenziale per rispettare i tempi spesso limitati richiesti da tali studi, garantendo un accesso tempestivo alle terapie innovative. Di mieloma multiplo si parlerà, a partire da domani (21 settembre), all’hotel NH, durante i lavori di «Myeloma2023», congresso scientifico che riunirà esperti nazionali e internazionali del settore, finalizzato alla discussione delle più recenti scoperte nella biologia della malattia, delle nuove metodologie diagnostiche e delle innovative strategie terapeutiche.

«Il mieloma multiplo è una malattia tumorale del sangue che ancora oggi rappresenta una sfida per la sua notevole complessità - sottolinea Siragusa, presidente del convegno -, richiede difatti una comprensione approfondita della sua biologia, una diagnosi tempestiva e trattamenti personalizzati». L’obiettivo principale del meeting è promuovere la condivisione di conoscenze tra i professionisti del settore e stimolare la ricerca traslazionale al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti. «La ricerca e la terapia del mieloma multiplo hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni, introducendo nuove prospettive di gestione attraverso il monitoraggio avanzato della malattia e la cooperazione tra diverse figure con diverso background: è su queste basi che nasce "Myeloma2023"», conclude Siragusa, che insieme al dottore Botta, alla dottoressa Melania Carlisi e al professore Roberto Ria dell’Università di Bari, responsabili scientifici dell’evento, guiderà le diverse sessioni scientifiche.

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