Inserire la realtà virtuale nella didattica della Scuola in Ospedale. E' uno degli obiettivi che l'Aslti, l'Associazione siciliana contro le leucemie e i tumori infantili, intende raggiungere grazie ai fondi raccolti negli spettacoli di solidarietà promossi dal gruppo #8 maggioèpersempre, in ricordo di Costanza Orobello, morta nel 2014 a 17 anni.
Stamattina la consegna dell'assegno di quattro mila euro, nell'unità operativa di Oncoematologia pediatrica dell'Azienda Ospedaliera Civico, da parte dei genitori di Costanza, Lucia Umilità e Daniele Orobello, alla presenza dei medici del reparto, dei genitori dei piccoli pazienti ricoverati e in day hospital e dei volontari e degli operatori di Aslti.
Grazie alla donazione, la realtà virtuale sbarca in corsia attraverso quattro visori: bambini e adolescenti sono stati “catalputati” nella visione di documentari, prevalentemente in lingua inglese, con varie tematiche: dallo sbarco sulla luna, all'arte e alla storia. Consegnati anche due notebook che vanno ad aggiungersi alla dotazione degli altri strumenti informatici usati dai degenti, soprattutto adolescenti, nel corso dei lunghi periodi trascorsi in ospedale.
Con il ricavato delle serate di solidarietà dello scorso maggio, all'Ospedale Civico, in oncoematologia pediatrica, nascerà una web radio, attraverso cui i ragazzi ricoverati ascolteranno musica, ma potranno anche organizzare una “radio del reparto”.
Soddisfatti i genitori di Costanza, Lucia Umiltà e Daniele Orobello: “Siamo particolarmente felici di aiutare l'unità operativa con progetti concreti che sosterranno soprattutto gli adolescenti in cura, attraverso strumenti che potranno entrare a fare parte della didattica, accompagnandoli in una fase delicata della loro vita, e rendendo così meno gravosa la permanenza in ospedale”.
Ai genitori di Costanza, va il ringraziamento di Ilde Vulpetti, direttrice dell'area operativa di Aslti- Liberi di Crescere, che sottolinea e rilancia “l'impegno dell'associazione nell'affermare la propria mission “In ospedale come a casa”, e la soddisfazione nell'ascoltare, anche a distanza di anni, il racconto di esperienze di crescita culturale e umana, in ospedale, da parte di giovani guariti da leucemie e tumori dell'infanzia.
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