PALERMO. È allarme per la salute degli occhi dei bambini: circa 7 su 10 non eseguono i normali controlli per scongiurare il rischio di varie malattie, dall'ambliopia alla miopia, fino ai problemi della retina, anche dei nati prematuri. Il dato emerge da un sondaggio condotto dagli oculisti del Cto dell'Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello su 298 persone.
L'obiettivo era quello di valu tare il grado di conoscenza delle linee guida internazionali che stabiliscono il calendario delle visite per i piccoli da 0 a 6 anni. E i risultati non sono incoraggianti. «Lavorando alla cura delle malattie visive dei bambini come la retinopatia del prematuro, lo strabismo e la cataratta congenita, il glaucoma congenito, le ostruzioni delle vie lacrimali dice Antonino Pioppo, direttore del re parto di Oftalmologia del Cto -, la nostra Unità operativa ha ritenuto necessario segnalare l' importanza della visita oculistica pediatrica preventiva. Un gesto semplice ma fondamentale per individuare rapidamente eventuali problemi oculari e intervenire tempestivamente».
Le persone intervistate tra aprile e giugno - da Angelo Trapani e Gregorio Lo Giudice - sono state suddi vise in tre gruppi per età: dai 20 ai 35 anni, dai 36 ai 50 e dai 51 agli 80. Dovevano rispondere atre domande: a quale età si deve sottoporre un bimbo alla prima visita oculistica; quante visite sono necessarie entro i 6 anni; cos' è l' ambliopia, detta anche «occhio pigro. È emerso che molti genitori spesso si rivolgono allo specialista quando l' acuità visiva è già compromessa o quando i sintomi sono già comparsi e non sempre possono essere corretti.
Il gruppo maggiormente preparato è quello più giovane mentre quello «anziano» ha dato la maggior parte di risposte sbagliate. Le donne conoscono meglio la tempistica delle visite: l' 80 per cento delle intervistate ha risposto in modo esatto, contro il 20 per cento degli uomini. «È impensabile che ancora oggi, a causa del mancato controllo oculistico e pediatrico, i bimbi con malattie facilmente individuabili e curabili nei primi mesi di vita sviluppino disabilità permanenti», commenta il dottore Trapani.
«Il sondaggio ha messo nero su bianco ciò che emerge dal lavoro quotidiano e che ha fatto scattare il campanello d' allarme», conclude il dottore Lo Giudice. I controlli vanno effettuati entro 40 giorni dalla nascita, entro 12 mesi, entro 24-36 mesi, entro 36-48 mesi, entro 60 mesi, entro 6 anni.
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