PALERMO. Un colpo di scena dopo l’altro, tre gare cancellate e rilanciate con un risparmio di almeno 27 milioni, sono i sei mesi d’oro quelli della guida di Antonino Candela all’Asp e l’ultima battuta arriva pochi giorni fa con una delibera che rimette ancora in discussione un quarto appalto: la gara dei pannoloni più costosi d’Italia. Candela fa fuori la Santex, la ditta che era stata chiamata a fornire i pannoloni in aggiudicazione provvisoria dall’ex commissario Adalberto Battaglia, il quale aveva a sua volta aveva «censurato» l’operato del predecessore Salvatore Cirignotta (finito sotto indagine).
Ora gli uffici dell’Asp guidati da Candela si preparano al lancio di una nuova gara per i pannoloni, in base a una delibera appena firmata dalla direzione strategica dell’Asp, e cioè il commissario straordinario Candela più il direttore sanitario Giuseppe Noto. Ecco cosa c’è scritto nella delibera: «Abbiamo restituito la proposta di aggiudicazione definitiva della gara in quanto l’adozione di quella gara appare allo stato oltremodo inopportuna e potenzialmente foriera di danni per l’azienda, anche alla luce delle diverse denunce presentate da questa amministrazione ed anche a seguito della scoperta di gravi truffe nel settore degli ausili e presidi sanitari. Il quadro è quello di un bosco di illeciti, ma inoltre - aggiungono i vertici dell’Asp - la gara già appaltata è oggetto di indagini penali da parte della procura della Repubblica di Palermo per l’ipotesi di reato grave di turbativa d’asta. L’azienda indirà una nuova gara».
Pannoloni che scottano, hanno già bruciato l’ex commissario Salvatore Cirignotta ed hanno segnato l’avvio della stagione siciliana delle inchieste 2013 con una denuncia presentata in gennaio dal governatore, Rosario Crocetta, e dall’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Immediatamente a seguire finiva sotto accusa l’ex magistrato Cirignotta, per presunta turbativa d’asta nella gara da 40 milioni in cinque anni per la fornitura dei pannoloni. E venivano nominati prima Battaglia e poi Candela alla guida della più grande azienda sanitaria della Sicilia.
Oggi, sesto mese della gestione Candela, con quaranta milioni l’Asp paga molto di più, non una ma tre gare e avanzano 29 milioni: gare tutte revocate e di nuovo bandite a riduzione clamorosa. Prima gara, la realizzazione, la gestione e manutenzione del sistema informativo (assegnata per 12 milioni contro circa 18 iniziali). Seconda gara, i sistemi tecnologici di vigilanza e security, appalto revocato e poi riassegnato per 7 milioni contro i 25 dei vecchi tempi. E la manutenzione dei sistemi tecnologici affidata inizialmente per 18,5 milioni, revocata, «indetta una seconda volta – spiega Antonino Candela - e assegnata per 15 milioni».
Asp, non c’è pace per i «pannoloni» Revocata di nuovo la gara d’appalto
Delibera della direzione strategica: «Scoperte gravi truffe nel settore degli ausili, il quadro è un bosco di illeciti»
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