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Schifani e Pilato, un anno di tensioni tra governo regionale e magistrati contabili

È uno scontro che in meno di un anno ha quasi azzerato i rapporti fra il governo regionale e la Corte dei Conti, quello andato in scena, in modo pubblico a colpi di comunicati stampa, fra Renato Schifani e l'ormai ex presidente della sezione di Controllo Salvatore Pilato.

Un feeling mai nato, per la verità, visto che poche settimane dopo l’insediamento di Schifani i magistrati contabili avviarono l’iter che portò per la prima volta a non parificare il bilancio dell’anno precedente.

Negli ultimi mesi però la crisi si è acuita. La prima scintilla, a fine febbraio, è stata la delibera con cui la sezione di Controllo, guidata da Salvatore Pilato, ha evidenziato ritardi di 5 anni e sprechi per almeno 70 milioni nel piano che doveva portare al potenziamento dei reparti di terapia intensiva e dei pronto soccorso. Schifani parlò in quella occasione di «errori da parte dei magistrati che rischiano di provocare allarme sociale». E Pilato arrivò a rispondere con una nota pubblica di 8 pagine: «L’eventuale allarme non può essere ascritto alla nostra attività. Semmai al grave e risalente stato di inefficienza della spesa sanitaria e all’inadeguatezza dei livelli di assistenza nel territorio».

In quei giorni si celebrava l’inaugurazione dell’anno giudiziario e Schifani andò via dall’incontro prima di ascoltare Pilato. Secondo il presidente della Regione la sezione di Controllo sta andando oltre i propri poteri. Schifani si è spinto fino a proporre la stessa moratoria sulle indagini che la Meloni ha ottenuto per i controlli sul Pnrr.

Nel frattempo però la Corte dei Conti aveva già aperto altre indagini. La più delicata è quella su rifiuti e dighe. Pilato avviò ispezioni negli impianti che secondo Schifani «violano il principio di leale collaborazione». In più non sarebbe stato assicurato il contraddittorio alla Regione.

All’inizio dell’estate la Corte dei Conti ha depositato i risultati di un’altra indagine che evidenzia «la scarsità di controlli interni della Regione su procedimenti amministrativi e appalti». Parallelamente da settimane il presidente della Regione chiede a Roma di poter applicare una norma dello Statuto che condiziona il potere di nomina dei magistrati contabili a un parere della Regione. Una sfida. E resta da verificare se col nuovo corso alla sezione di Controllo della Corte dei Conti verrà chiusa o rilanciata.

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