Pilato lascia la Corte dei Conti siciliana: «Bilanci in equilibrio, ma la Regione resta inefficiente»
Salvatore Pilato lascia la Corte dei Conti siciliana, l'ormai ex presidente della sezione di Controllo andrà a Roma a dirigere la squadra di magistrati che si occupa di autonomie. È una promozione, che chiude una fase di scontro mai vista prima fra la Corte dei Conti e il presidente della Regione. Renato Schifani ha più volte contestato perfino l'avvio di alcune indagini decise da Pilato. Un braccio di ferro che ha avuto il suo culmine quando i magistrati hanno criticato la gestione degli investimenti nella sanità post Covid e ancora di più quando hanno bocciato la scelta dei termovalorizzatori e la gestione della crisi idrica. E così nel giorno dell'addio a Palermo, in un'intervista al Giornale di Sicilia, Pilato ha voluto segnalare le criticità riscontrate in tanti anni al lavoro alla Corte dei Conti siciliana. Ha iniziato stemperando l'entusiasmo la notizia dell'azzeramento del disavanzo da parte del governo regionale: «Al conseguimento dell'equilibrio finanziario, ancora da verificare nelle esatte grandezze dei saldi – ha detto Pilato –, corrisponde la presenza di gravi situazioni di inefficienza amministrativa». Per questo motivo «l’avanzo di bilancio esposto dalla Regione nei più recenti risultati d’esercizio non deve generare false ed errate illusioni». E' un grido d'allarme che si estende alla constatazione che «c'è una grave inefficienza nella sanità. E questo – sono ancora parole di Pilato – è evidente nella difficoltà di azzerare le liste d'attesa». Per Pilato sono urgenti e indifferibili le tante riforme che restano insabbiate all'Ars. Di più, il magistrato difende le verifiche avviate sulla Regione: «I controlli di gestione sulle emergenze del ciclo idrico e dei rifiuti, i cui esiti finali sono in corso di deposito, hanno consentito di evidenziare le gravi e risalenti inerzie e inefficienze normative, programmatorie, realizzative ed operative ad impatto diretto sui servizi pubblici essenziali». E in ultimo il magistrato rivolge un appello alla politica, figlio dei recenti scontri: «È possibile intercettare le cause delle disfunzioni e attivare percorsi di correzione ma solo se c'è la disponibilità del sistema politico a recepire le raccomandazioni espresse dalla Corte dei Conti come ausilio a una sana gestione finanziaria». Parole scelte non a casa nel momento in cui a Roma si discute una riforma della Corte dei Conti che per Pilato cela dei rischi: «La norma in corso di definizione nei lavori parlamentari non fa sperare bene. A mio avviso, le soluzioni finora preferite, senza l’approfondito ascolto delle opinioni contrarie, condurranno ad un eccessivo depotenziamento delle garanzie di legalità finanziaria con gravi rischi espansivi della corruzione e dell’infiltrazione criminale». In attesa di una designazione definitiva, il posto di Pilato è stato affidato a Paolo Peluffo, magistrato che in passato ha collaborato col Presidente Ciampi.