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Cannes e lo stop di Schifani, la partita vinta anche al Tar

L’archiviazione dell’inchiesta sulla partecipazione della Regione al festival in Francia non chiude la vicenda: resta in piedi il procedimento aperto dai magistrati contabili

La Regione la sua partita l’ha vinta davanti ai giudici amministrativi. È stato il Tar di Palermo a respingere il ricorso della Absolute Blue, la società lussemburghese che aveva curato la presenza siciliana al Festival di Cannes e alla Mostra di Venezia, confermando la legittimità dello stop deciso dal presidente Renato Schifani.

«Atto dovuto», lo definisce il tribunale, perché incarichi di quel valore non potevano essere affidati senza gara. Una decisione che non è stata impugnata in appello e che quindi è passata in giudicato. Nella stessa sentenza i giudici hanno disposto la trasmissione degli atti alla Procura e alla Corte dei Conti, aprendo così due percorsi distinti.

Il 30 dicembre del 2022 l’allora assessore al Turismo Francesco Scarpinato (oggi ai Beni Culturali) aveva firmato il decreto che stanziava 3,7 milioni di euro per l’allestimento di Casa Sicilia a Cannes, ricalcando la linea già seguita dal suo predecessore Manlio Messina, anche lui di FdI, che aveva affidato alla stessa società l’edizione precedente da oltre due milioni.

Schifani, appena insediato, non esitò a bloccare in autotutela la delibera, forte del parere dell’Avvocatura generale della Regione. Una scelta che il Tar ha poi certificato come corretta, sancendo la vittoria della Regione sul piano amministrativo.

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