
Poche righe, tra il gelo e l’ironia, ma bastevoli ad allungare quel filo di tensione che tra i due big di partito non è mai mancato. È la risposta del governatore Renato Schifani alle intenzioni del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, esternate venerdì scorso dall’esponente di Forza Italia che, di fatto, ha rilanciato l’ipotesi di una sua candidatura alle prossime regionali, come inquilino di Palazzo d’Orleans.
Anzi, più di un’ipotesi, tanto che ieri l’attuale numero uno dell’attuale esecutivo ha ritenuto opportuno ricordare che «qualunque cittadino residente in Sicilia che abbia superato i 21 anni può candidarsi alla presidenza della Regione Siciliana. L’importante - sottolinea Schifani - è che raccolga a suo sostegno 1.800 firme per la lista regionale e 2.100 per ciascuna lista provinciale che è tenuto a presentare. Auguri».
Per il momento, nessuna controreplica di Mulè, che aveva anche lanciato un fendente verso Marcello Caruso, fedelissimo del governatore, sul tema della leadership regionale, reputando possibile un’alternativa perché «in Sicilia ci sono personalità di Forza Italia che legittimamente possono ambire».
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