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Cuffaro-Lombardo: scontro a suon di doppi sensi

Lo scambio di comunicati che da due giorni avviene fra i due ex presidenti della Regione ha poco di giornalistico e molto di gossip

Cuffaro e Lombardo alla presentazione del docufilm

È una sequenza di citazioni siciliane cariche di doppi sensi che pescano nella storia personale e giudiziaria dei due ex presidenti della Regione. Ed è anche la fotografia dello stato dei rapporti fra gli alleati del centrodestra.

Lo scambio di comunicati che da due giorni avviene fra Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo ha poco di giornalistico e molto di gossip. Ha iniziato Lombardo che per rispondere alle accuse di essere l'ispiratore dei franchi tiratori che hanno affondato la riforma dei consorzi di bonifica all'Ars ha invitato Cuffaro, condannato in passato a 7 anni per favoreggiamento alla mafia, «a non essere omertoso».

Per carità, la direzione dell'Mpa (così era firmato il comunicato) poi spiegava che il riferimento è al fatto che Cuffaro non ha spiegato chi gli ha rivelato che era stato Lombardo a ispirare i franchi tiratori. Ma in casa Dc non l'hanno presa bene ugualmente. E oggi Cuffaro ha risposto con un comunicato in cui si prende a prestito una precisa espressione siciliana: «Alla suscettibile direzione dell'Mpa, o a chi per essa, voglio dire nenti fare ca nenti si sapi».

E anche in questo caso non sono pochi ad aver letto riferimenti precisi alla storia personale di Lombardo, la cui esperienza a Palazzo d'Orleans terminò in anticipo proprio per via di una inchiesta giudiziaria dalla quale anni dopo è uscito assolto.

E non è finita qui. Perché la direzione dell'Mpa (sic) non ha gradito neanche questa volta. E in serata ha controreplicato. Usando ancora parole che vanno lette in controluce: «L’esercizio delle cristiane virtù della carità e della temperanza ci inducono a non replicare all’onorevole Cuffaro cui il dialetto dovrebbe ricordare che a megghiu parola è chidda ca nun si dici».

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