
Con una lettera indirizzata al presidente della Regione Renato Schifani, agli assessori e a diversi esponenti istituzionali, il coordinamento composto dai Festival siciliani riconosciuti dal ministero della Cultura ha presentato due proposte per «sostenere in maniera stabile e trasparente il sistema dei festival di spettacolo dal vivo».
L’iniziativa nasce da una constatazione oggettiva e allarmante - sostiene il coordinamento -: la Sicilia è oggi tra le ultime regioni italiane per numero di enti finanziati dal Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo e in questo contesto a essere maggiormente penalizzati sono appunto i Festival perché non esiste nessuna misura regionale strutturale a sostegno di queste realtà: a differenza di quanto avviene in tutte le altre regioni italiane, la Sicilia è rimasta l’unica regione a non prevedere avvisi pubblici e misure concrete per il sostegno a cofinanziamento.
Il coordinamento chiede l’attivazione di un decreto assessoriale quale sostegno strutturale ai festival siciliani riconosciuti dal Ministero della Cultura, sul modello di quanto già avviene per i centri di produzione teatrale siciliani riconosciuti. E chiede l’aumento del Fondo unico regionale per lo spettacolo e riattivazione dell’Articolo 7 comma C della legge regionale 25/2007, che prevede il sostegno ai festival ma non viene finanziato da oltre dieci anni.
«Non chiediamo trattamenti speciali - dice il coordinamento - ma misure pubbliche, accessibili e meritocratiche, già presenti in altri comparti culturali e adottate in altre regioni italiane. È inaccettabile che la Sicilia sia l’unica regione in Italia a non avere una misura regionale per sostenere i festival: questo incide nel nostro lavoro e nello stesso riconoscimento del ministero della Cultura. Se ci fosse stata una misura strutturale per i festival, probabilmente saremmo potuti essere di più gli enti riconosciuti dal Ministero: attivare un sostegno non è richiedere un privilegio, ma una legittima richiesta di equità e meritocrazia: la cultura è un diritto, non un optional politico».
Caricamento commenti
Commenta la notizia