
La riforma dei consorzi di bonifica impantanata, la manovra ter da 345 milioni a rischio. Gli scontri politici provocati dalle inchieste per corruzione che coinvolgono il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, e l’assessore al Turismo Elvira Amata hanno paralizzato l’Ars.
Ieri doveva essere il giorno della riforma dei consorzi di bonifica, che prevede una riduzione dei vecchie e indebitati enti che dovrebbero erogare acqua agli agricoltori. Prevista la stabilizzazione o l’aumento delle giornate per migliaia di precari. Ma neanche un articolo è stato votato. Su ogni comma l’opposizione ha parlato con ciascuno dei suoi deputati per 10 minuti. Una strategia di ostruzionismo che ha come obiettivo spingere il presidente della Regione a cambiare l’agenda e parlare all’Ars della crisi dovuta alle inchieste.
Schifani ieri non c’era, impegnato a Roma per il Ponte sullo Stretto. C’era invece Galvagno, che nulla ha detto sulle inchieste. Alle sue spalle non sono diminuiti di intensità i boatos su dimissioni in caso di rinvio a giudizio che costringerebbero a eleggere un altro presidente dell’Ars. Le grandi manovre, dietro le quinte, sono partite.
Ma nella maggioranza è alta la tensione soprattutto sulla manovra ter.
L'articolo completo oggi sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia