L'inchiesta all'Ars. L’ex portavoce De Capitani: «Conosco i suoi segreti e il segreto è potere»
Il nome nuovo che emerge dalle carte dell’inchiesta è quello di Manlio Messina, ex assessore regionale al Turismo, oggi deputato di Fratelli d’Italia, considerato vicino alla premier Giorgia Meloni. A tirarlo in ballo è l'ex portavoce del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, Sabrina De Capitani, che nelle intercettazioni rivendicava di averlo «inventato» e spinto fino al successo. «Sono io l’artefice che l’ha fatto diventare famoso», diceva. «Sono stata io che lo ha portato a Mediaset, ho scommesso sulla persona giusta così come ho scommesso su Galvagno». Dalla ricostruzione degli investigatori, De Capitani era al centro di una rete di favori e relazioni nel sistema di potere finito sotto inchiesta per corruzione, in cui risulta indagata insieme al presidente dell’Ars. In una conversazione con un manager - interessato ad aprire una filiale bancaria in Sicilia - raccontava di stare accanto a Galvagno per controllarlo e gestire informazioni delicate: «Ma tu non sai quanti favori che io faccio…ma per conto di Gaetano anche... perché io l’ho voluto con me in casa, perché così conosco i suoi segreti e il segreto è potere». Il suo interlocutore l’aveva sommersa di elogi: «Sei la reginetta lì. Me lo immagino, poi, figa come sei, elegantissima, intelligente, li prendi per il naso tutti. Secondo me ce li hai, ce li hai tutti ai tuoi piedi… tu hai la capacità di fare un network di relazioni che pochissimi hanno. Io una che in tre telefonate mi arriva a Putin non l’ho mai conosciuta, capito? Sei giù lì da un anno, praticamente sei la califfa della Sicilia, hai accesso a tutti i desk che vuoi, e poi sei rispettata, perché ovviamente tutti hanno sempre bisogno di un favore, Sabry, siamo il Paese dei favori, non c’è niente da fare». L'articolo completo sul sito del Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.