
Appena un paio di settimane fa il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno era andato in pressing su Palazzo d’Orleans perché venissero stanziati nella manovra bis, di lì a poco al voto, un milione e 400 mila euro extra per i contributi a pioggia dell’assessorato al Turismo e una cinquantina di milioni per gli emendamenti con cui i deputati finanziano iniziative sul collegio elettorale.
Argomenti finiti al centro dell’inchiesta per corruzione che vedeva già da gennaio proprio Galvagno e l’assessore al Turismo Elvira Amata fra i principali indagati.
Entrambi erano a conoscenza dell’indagine. Ma non è per questo che nella manovra bis non ci fu spazio per stanziare questi fondi, che si sarebbero sommati agli 80 milioni di mance inseriti nella prima Finanziaria. La fretta di quei giorni, e i dubbi di Schifani, suggerirono allo stesso Galvagno di rinviare tutto alla manovra ter.
Poi martedì sera, poche ore dopo il dibattito all’Ars sull’inchiesta, entrambi questi budget sono stati praticamente cancellati dalla bozza che la giunta ha iniziato a discutere con l’obiettivo di approvarla la prossima settimana.
L’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, lo annuncia usando parole che dribblano il merito dell’inchiesta.
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