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Bonus in Sicilia ai medici di frontiera: assegni da 9 e 12 mila euro

Firmato il decreto che regola l’erogazione dei 10 milioni all’anno stanziati in Finanziaria. Incentivi solo a chi lavora nei presidi periferici. Il massimo a chi è nei pronto soccorso

Medici in corsia

Ai medici dei pronto soccorso già in servizio, e pure a quelli che saranno assunti entro fine anno, andrà un bonus di 12 mila euro lordi. I colleghi di ruolo negli altri reparti degli ospedali periferici ne avranno uno da 9 mila. E poi c’è un milione per favorire nuovi reclutamenti che rafforzino i reparti in crisi.

Eccolo il decreto che attua una delle principali misure varate nella Finanziaria di gennaio targata Schifani. L’assessore alla Sanità, Daniela Faraoni, ha firmato ieri le 12 pagine sulle quali il dipartimento Pianificazione Strategica, guidato da Salvatore Iacolino, ha lavorato per distribuire i 10 milioni stanziati in modo funzionale.

La norma della Finanziaria prevedeva bonus in misura «non superiore a 18 mila euro lordi all’anno» e lo stanziamento è di 10 milioni all’anno per il triennio. L’assessorato ha deciso di non raggiungere il tetto massimo dei 18 mila euro, per estendere a quanti più medici possibile il bonus e spingere quindi il maggior numero di camici bianchi a restare dove c’è più bisogno, o a scegliere (se neoassunti) ospedali periferici.

Con questa logica è prevedibile che il bonus vada a circa 600 medici dei pronto soccorso, e ad altri 150 circa che lavorano nei reparti più sguarniti (cardiologia e pediatria in primis). Mentre è escluso da questi bonus, il personale in servizio negli ospedali dei 9 capoluoghi.

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